“Batman è un fascista”: questa affermazione è stata pronunciata da George Lopez nel trailer di Blue Beetle, in uscita in Italia il prossimo 17 agosto. Il protagonista Jaime Reyes, interpretato da Xolo Mariduena, torna a casa con grandi aspirazioni per il suo futuro. Quando verrà disilluso da ciò che credeva di ritrovare al suo ritorno a casa, e mentre è in cerca di uno scopo nel mondo, trova un’antica reliquia della biotecnologia aliena: lo Scarabeo. Questo sceglie il protagonista come ospite simbiotico al quale viene conferita un’armatura dotata di poteri incredibili. L’evento cambierà per sempre il destino di Jaime che diventerà il supereroe Blue Beetle.

“Batman fascista”: il VIDEO che ha scatenato la controversia sul web

“Batman is a fascist”, esclama George Lopez nel trailer, come si riesce a capire in questo breve filmato di pochi secondi. In quel contesto, la famiglia sta studiando l’attrezzatura del futuro e Jaime, prima della frase incriminata, osserva: “Questa è roba da Batman”. Dunque, la risposta.

La frase ha spaccato il web, come al solito. Da un lato sono molti i fan che apprezzano la “stoccata” lanciata al supereroe, ritenendo addirittura la trovata di marketing ben riuscita al punto da convincere alcuni ad “andare al cinema e vederlo per due proiezioni consecutive”.

“Andrò a vederlo solo per questa frase”, dicono altri. Tuttavia, è arrivata la solita ondata del politically correct capeggiata, indirettamente, da Alan Moore. In un passato non molto remoto, aveva “mischiato” politica e fantasy parlando di Batman. Lo scrittore, per l’occasione, rifletteva sul fatto che “centinaia di migliaia di adulti” si dispongano diligentemente in fila per ore pur di “vedere personaggi e situazioni che sono stati creati per intrattenere bambini di 12 anni, ben 50 anni fa”. Un fatto “precursore del fascismo”: secondo la sua teoria, questa “infantilizzazione” e questa “spinta verso tempi più semplici” sono gli elementi perfetti per far scattare un preallarme.

Dopo la teoria dell’apprezzato creatore di “V per Vendetta”, in molti si sono schierati anche dalla sua parte. Ovviamente, altrettanti non sono d’accordo. Soprattutto sulla tesi secondo la quale, oggi, “i fumetti non sono cresciuti”, al contrario di quel che si direbbe e si penserebbe. E al contrario dei titoli dei giornali che in merito asserivano proprio l’opposto: “I fumetti non sono quelli degli anni ’80, ora sono anche per adulti”. E voi, da che parte state?

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