Sono passati tre mesi dal grave incidente che per poco non gli costava la vita, eppure il ricordo è fresco come se fosse accaduto ieri: dopo oltre 90 giorni, Jeremy Renner rilascia la sua prima intervista alla Abc, che verrà trasmessa sull’emittente statunitense il prossimo 6 aprile.
Quel giorno, il dolore fisico era insopportabilmente atroce, e l’attore lo riassume così: “Otto costole rotte in 14 punti. Frattura al ginocchio destro, alla caviglia destra, alla tibia sinistra, alla caviglia sinistra, alla clavicola destra e alla spalla destra. Volto tumefatto e cavità oculare, mascella e mandibola rotte. Un polmone collassato e il fegato trafitto da una costola”.
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Jeremy Renner, l’incidente: “Lo rifarei ancora per salvare la vita a mio nipote”
Vivo per miracolo, Renner ammette però di aver “sentito tutto”. Ogni singolo dolore, in ogni punto del corpo. “Ho pensato: ‘Chissà che aspetto avrà il mio corpo? Rimarrò solamente una spina dorsale e un cervello, tipo un esperimento scientifico?'”. Come spiegato a Diane Sawyer, la giornalista che lo ha intervistato, tutti quei pensieri confluivano in un unico punto, che aveva il nome della ‘morte’. La ‘guardò’ dritta negli occhi e le disse: “Non mi avrai, non oggi”.
Ha vinto lui, anche se è stata un’odissea. Non è stata una passeggiata di salute e quella “carne” e quelle “ossa” che ha perso, le ha “sostituire con titanio e tanto amore”. Poi l’attore si commuove, quando ripensa a quel giorno e al fatto che rifarebbe “di nuovo” tutto quanto. “Perché lo spazzaneve stava andando nella direzione di mio nipote”. Salverebbe la vita al piccolo, ancora e ancora. Proprio il ragazzo, intervenuto durante l’intervista, spiega di aver assistito alla terribile scena in cui lo zio era a terra, in una pozza di sangue.
