Meritatissimo, caro Brendan Fraser: l’attore ritorna sotto le luci della ribalta e, grazie al ruolo del professore obeso di “The Whale“, si porta a casa Oscar e riscatto. Già, riscatto. Perché Brendan era finito ai margini di Hollywood dopo una carriera da 10 e lode nei decenni degli anni Novanta e Duemila.

“Sono assolutamente pieno di gioia e profondamente grato all’Academy per questo riconoscimento e per quello alla magnifica performance di Hong Chau e all’incredibile lavoro di Adrien Morot – aveva detto in occasione della nomination – Non avrei avuto questa nomination senza Darren Aronofsky, Samuel D. Hunter, la A24 e lo straordinario cast e la troupe che mi hanno fatto dono di Charlie”. Serata di festa dunque, di premiazioni, anche un po’ di imbarazzi, come per l’intervista di Hugh Grant. Ma, concentriamoci sul festeggiato.

Vedi anche: Sharon Stone: “Ho perso mio figlio con Basic Instinct. Il giudice gli diceva: ‘Tua mamma fa film di sesso’”

Brendan Fraser porta a casa il premio Oscar come miglior attore per The Whale: gli stravolgimenti fisici dell’attore

Passati gli anni Duemila, l’attore è stato relegato in ruoli secondari ma è stata in parte anche una sua scelta per via di alcuni problemi sia personali che di salute. Tutto cominciò per il ruolo di “George Re della Giungla?”, quando l’attore dovette perdere molti chili, sottoponendosi ad una dieta ai limiti del possibile.

Brendan ne ha parlato a più riprese di quel periodo fisicamente massacrante, dicendo di essere perennemente e “drammaticamente affamato di carboidrati”. Arrivò addirittura a dimenticare il codice pin per ritirare contanti allo sportello: “Quella sera non avevo mangiato nulla”.

Brendan non ha mai voluto essere sostituito da uno stuntman, compresi i film della saga de “La Mummia”. L’attore faceva uso di “ghiaccio e bende”, come dichiarò nel 2018, per far fronte ai ricorrenti problemi ad articolazioni, muscoli, ossa e anche alle corde vocali. Tutte circostanze che lo costrinsero ad un calvario lungo sette anni, fatto di interventi chirurgici e corpose assunzioni di farmaci.

Dalla dieta estrema al ruolo del professore obeso: nel mezzo, le molestie

Il trattamento a cui si sottopose lo fece ingrassare oltremodo e, ai problemi di salute fisica, si aggiunsero quelli di natura psicologica. Brendan era depresso e, in questo malessere, giocò un ruolo fondamentale l’ex presidente dell’HFPA (Hollywood Foreign Press Association), Philip Berk.

Questi molestò l’attore nel 2003 e lo fece durante un evento. Violenza che Fraser ha denunciato solo qualche anno fa. Tuttavia, l’episodio lo fece separare da Afton Smith, la prima moglie che gli ha dato tre figli. Stanotte Brendan si è preso il riscatto nei confronti di Hollywood in primis, ma soprattutto nei confronti della vita.

Per impersonare il professore obeso di “The Whale”, Brendan ha indossato una faticosissima tuta prostetica da 136 chili tanto da “sviluppare muscoli” che non sapesse di avere. “Quando a fine giornata toglievo il costume, provavo un senso di vertigine”. Sensazioni che lo hanno fatto entrare in empatoa con chi pesa 270 kg come il professore Charlie, splendidamente interpretato. “Ho imparato che devi essere una persona forte fisicamente e mentalmente per abitare quel corpo”.

Ovviamente, per entrare bene nella parte e rendere quanto più credibile possibile il personaggio, l’attore ha anche dovuto mangiare in abbondanza. Ma senza la tuta prostetica, “creata con una nuova tecnologia”, non sarebbe esistito il film né, ovviamente, l’Oscar. Congratulazioni, Brendan.

E celebrare al meglio l’attore americano questa sera andrà in onda sul Canale 20 di Mediaset, alle 21, il seguito di uno dei suoi più grandi successi: “La mummia – Il ritorno”.

Continua a leggere su Chronist.it