Sembra passato un secolo dal 1984. L’anno in cui la Apple lanciò il Macintosh, gli scienziati isolarono il virus dell’HIV, Marvin Gaye venne ucciso da suo padre e in Italia morì Enrico Berlinguer. Nulla di strano se poi gli sceneggiatori, come film di Natale, ti propongono una roba strana come I Gremlins. Un film con pucciosissime creaturine morbide e pelose, dagli occhioni dolcissimi e i versi adorabili, che tutti i bambini volevano andare a vedere proprio sotto le feste. Peccato che poi si trasformassero tutti in mostriciattoli schifosi e dalle manie omicide. Altro che Grinch

Le tre regole d’oro dei Gremlins

Che poi la morale è chiarissima: prima di comprare un cucciolo a tuo figlio, assicurati di sapere a cosa vai incontro. Sono esseri viventi, mica giocattoli, prima di regalarli devi conoscerne le esigenze e il carattere. E assicurarti che i tuoi pargoli sappiano prendersi cura di loro.

Insomma, le regole per un piccolo Mogwai sono semplici:

  • Mai esporlo alla luce forte
  • Mai bagnarlo o dargli acqua da bere
  • Mai farlo mangiare dopo la Mezzanotte

E che ci vuole, direte voi. Si vede che non avete mai avuto una nonna, una vicina, un qualche amico che “guarda che occhioni ha il tuo gatto, che vuoi che sia se gli do un po’ di cibo in più?”. Vaglielo a spiegare che si trasforma in un demonietto, quel cosino peloso là.

Insomma succede che per il film di Natale 1984 Joe Dante – che ha sempre amato l’horror, diciamocelo – va dall’amico Steven Spielberg e gli chiede di produrgli un filmetto di poche pretese, perché il primo romanzo di Roald Dahl (sì, proprio quello della Fabbrica di cioccolato) si chiamava I Gremlins e sarebbe dovuto diventare un lungometraggio animato, ma poi la Disney non lo aveva più voluto. Già che ci siamo: echi di questa versione, con le malefiche creaturine usate dall’areonautica, sono rimaste nel discorso da ubriaco di Futterman.

Zio Stevie lo ascolta, l’idea gli piace, ma gli dice che se lo vuole fare si deve beccare Chris Columbus alla sceneggiatura. Meglio per tutti: Chris aggiungerà quel poco di zucchero per far mandare giù la pillola a un pubblico di famiglie. E in effetti, il film all’inizio era molto più violento: la madre di Zach non frullava un Gremlin, ma veniva uccisa e la sua testa rotolava giù per le scale interne di casa, il cane veniva sbranato dai viscidi mostriciattoli e la odiosa vicina, la signora Deadle, veniva anche lei barbaramente uccisa. Columbus alleggerì un pochino il tutto e nella versione finale tagliò via queste scene.

Inoltre nella sua idea originale Joe Dante voleva che Gizmo fosse un furbetto che faceva di tutto per trasformarsi e diventava il capo dei cattivoni. Spielberg disse che la gente aveva bisogno di un personaggio buono in cui identificarsi e fu così che l’alter ego di Gizmo divenne la sua nemesi: Ciuffo Bianco, il boss cattivo e divertentissimo.

Joe Dante si affezionò a Gizmo, tanto che oggi accusa i produttori di The Mandalorian di averglielo copiato con Baby Yoda. La polemica è aperta e infiamma i fan dall’una e dall’altra parte.

Non solo: Spielberg disse che il numero di Gremlins pensati da Joe era troppo elevato e lo ridusse a cinque. Cinque tipi riconoscibili per sembianze e carattere. Ma Joe Dante mise da parte tutto quanto.

Sequel, prequel e ancora sequel

OK, ma quindi? Come mai stiamo aspettando un prequel animato di questo strano oggetto filmico che non si sa come è nato, è costato due soldi e doveva inizialmente essere interpretato da scimmie? Intanto perché la mente geniale di Joe Dante, unita ai soldi e alle possibilità di Spielberg e alla penna di Columbus sono una tris più vincente di Soldatino, King e D’Artagnan, poi perché il film uscì e, a sorpresa, piacque anche alla critica. Roger Ebert, uno dei più grandi critici della storia del mondo, riconobbe moltissimi archetipi ed elementi favolistici e lo salutò come un gioiello di favola horror. Ancora oggi vengono venduti moltissimi gadget ispirati ai Mogwai o ai Gremlins e sfido qualunque ragazzino a non desiderare uno di quei batuffoletti o un adulto ad ammettere di non essersi mai chiesto se ci sono i Gremlins in casa quando salta la corrente elettrica.

Joe Dante realizzò un sequel, un ricalco quasi perfetto del primo film, in cui i personaggi sono cresciuti e sono alle prese con il mondo del lavoro. Talmente assurdo da parodiare da solo alcune scene del primo. E da raccogliere gli altri gremlins che non erano finiti nel primo film. Il regista dichiara sempre di essere molto più affezionato a questo secondo capitolo, anche se persino i fan più accaniti, compresa chi scrive, ammettono di conoscerlo e guardarlo più per affetto che per piacere.

Un terzo film è in cantiere. Ebbene sì: lo ha confermato Spielberg in persona. Al quale però nel frattempo hanno proposto un prequel animato e, guarda un po’, lui lo ha fatto realizzare. “Quando abbiamo spiegato la nostra visione della serie a Steven, lui aveva una sola domanda per noi: Joe è contento?“, hanno raccontato i realizzatori. Joe era contento, quindi Gremlins: Secret of the Mogwai è stato realizzato.

Uscirà nel 2023 ed è stato presentato in anteprima a giugno al Festival di Annecy. Dieci episodi per la prima stagione e la seconda è già in lavorazione, animazione in CGI targata Zio Stevie. Nel primo episodio, proiettato al festival, si racconta dell’incontro tra il primo Mogwai e il vecchio saggio cinese Wing. Volete sapere di più? Niente, ci tocca aspettare.

Nel frattempo, se il vostro televisore si vede male, il tostapane fa le bizze o il cellulare non si ricarica come si deve, accendete subito tutte le luci: in casa vostra potrebbe essere arrivato un gremlin!

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