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È morto Ray Liotta: artista poliedrico, in “Quei bravi ragazzi” è il preferito di Scorsese

Il mondo del cinema piange la morte di Ray Liotta. L’attore è morto nel sonno e sono ancora sconosciute le cause del decesso. In questi giorni si trovava in Repubblica Dominicana per girare il film “Acque pericolose“, secondo la sua pubblicista Jennifer Allen. Ci lascia un grandissimo artista alla prematura età di 67 anni.

Tra gli altri lavori al cinema lo ricordiamo in “Quei bravi ragazzi” di Martin Scorsese del 1990. L’artista aveva ancora molti progetti in serbo. Raymond Allen Liotta, il nome completo dell’attore, è nato il 18 dicembre del 1954 a Newark. Era anche un produttore cinematografico.

Gli inizi: Ray Liotta e le origini italiane

A sei mesi di vita venne adottato da un’impiegata comunale, Mary Edgar, e dal proprietario di un negozio di ricambi auto, Alfred Liotta, dopo essere stato abbandonato in un orfanotrofio. Il padre adottivo era figlio di immigrati italiani ed era il presidente di un club locale del Partito Democratico. Entrambi i genitori adottivi tentarono di candidarsi a cariche politiche locali ma senza risultato.

L’attore ha ricordato di aver distribuito volantini durante la candidatura del papà. Ray aveva una sorella, Linda, a sua volta adottata. Contribuì lui stesso a sceglierla per l’adozione. Nel 2000 Raymond ha assunto un investigatore privato per risalire all’identità della madre biologica. Scoprì che la donna era di origine prevalentemente scozzese.

Un giovane Ray Liotta in una foto inedita

Oltretutto scoprì di avere cinque sorellastre e un fratellastro. L’attore è cresciuto in una famiglia cattolica, sebbene non particolarmente religiosa, a Union, nello Stato del New Jersey. Lo stesso attore in una intervista disse “prego nei momenti di difficoltà, nei momenti di disagio dico ‘Padre nostro’ e ‘Ave Maria’“.

Dopo aver conseguito il diploma alla Union High School si è laureato alla University of Miami. In una intervista disse che quello fu il primo passo della sua carriera di recitazione. Era il 1973: “sono andato all’Università di Miami perché a quel tempo se avevi polso potevi entrare“. Fu spinto dal padre che gli diceva “vai al college, prendi qualunque cosa tu voglia, esci e vivi le cose“.

L’insegnante “si chiamava Buckets“, lo prese sotto la sua “ala” perché Ray era “così rude“. Anzi, come ammise l’attore stesso non gliene fregava “un c***o“. Lì studiò recitazione dunque, e nel 1978 conseguì un “Bachelor of Fine Arts“. Mentre studiava si esibiva in musical come “Cabaret”, “Dames at Sea”, “Oklahoma” e “Sound of Music“. Per pagarsi gli studi lavorava al cimitero.

Dopo il college l’attore si trasferì a New York lavorando come barista presso la Shubert Organization. Tempo sei mesi ed ebbe l’occasione di conoscere il suo primo agente.

Gli esordi

In “Qualcosa di travolgente”

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Nel 1978 esordì sul piccolo schermo nella soap opera “Another World“, “Destini” come lo conosciamo in Italia, interpretando il ruolo di Joey Perrini. Il dramma televisivo andò in onda per tre anni. In seguito abbandonò il mondo dello spettacolo e si trasferì a Los Angeles debuttando al cinema con “The Lonely Lady“, da noi noto come “Donna sola” del 1983 di Peter Sasdy.

Nel 1986 interpretò il primo ruolo importante in “Qualcosa di travolgente” di Jonathan Demme, con Melanie Griffith, in cui ottenne la prima nomination della carriera ai Golden Globe (per l’occasione come “attore non protagonista“). Nell’occasione interpretò il marito pyscho e violento. Come dichiarò in una intervista del 2018 amava essere versatile nelle sue recitazioni e interpretare ogni ruolo.

In particolar modo aveva voglia di non lasciare impressa l’immagine del “villain” dopo il film di Demme. Tre anni dopo ha interpretato il fantasma di Shoeless Joe Jackson, il giocatore di baseball Joseph Jefferson Jackson, nel film “Field of Dreams“, da noi conosciuto come “L’uomo dei sogni” di Phil Alden Robinson. La carriera di Liotta ha dimostrato la sua poliedricità.

Ray Liotta in Goodfellas: Quei bravi ragazzi. Per Scorsese fu il migliore in quel film

Quei bravi ragazzi

Nel 1990 ha recitato il celebre ruolo del mafioso Henry Hill in “Quei bravi ragazzi” di Martin Scorsese che lo definì il suo preferito nella pellicola. Il regista lo scelse per la tranquillità che l’attore dimostrava in ogni contesto, compresa la serata del Festival di Venezia in cui Liotta veniva respinto più volte mentre tentava di avvicinare Scorsese.

Un aspetto che lo accumunava particolarmente alle caratteristiche di Henry Hill, silenzioso e pacato. Il regista lo aveva già notato per il film “Qualcosa di travolgente” di Demme, colpito dall’energia dell’artista. Da allora i due strinsero amicizia e iniziarono a frequentarsi mentre Scorsese simultaneamente lo studiava per la parte.

Nel 1992 è il poliziotto psicopatico Pete Davis in “Abuso di potere” di Jonathan Kaplan. Liotta è il protagonista ne “La fuga di Absolom” di Martin Campbell nel 1994.

Nel 1997 è stato molto apprezzato per l’interpretazione di Gary ‘Figgsy’ Figgis in “Cop Land” di James Mangold. Ha ricevuto una nomination allo Screen Actors Guild Award nel 1998 per aver interpretato Frank Sinatra in un film per la TV, “The Rat Pack“. Nel 1999 ha fatto un cameo in un film dei Muppets, “Muppets from Space“, conosciuto da noi come “I Muppets venuti dallo spazio“, di Tim Hill.

Ray Liotta è la voce di Tommy Vercetti in GTA: “Grand Theft Auto: Vice City“, celebre gioco per console

Nel 2013 ha partecipato anche in un altro lavoro legato ai Muppets, ovvero “Muppets Most Wanted“, in Italia conosciuto come “Muppets 2 – Ricercati” di James Bobin. Ha interpretato se stesso nella sitcom “Just Shoot Me” nel 2001 e nel 2002 ha prestato la sua voce al personaggio di Tommy Vercetti nel videogioco della stessa annata “Grand Theft Auto: Vice City“.

Nello stesso anno recita nei panni del capitano Gus Monroe in “John Q.” di Nick Cassavetes. Un film noto per la sua denuncia sul sistema sanitario statunitense. Protagonista della pellicola Denzel Washington. Nel 2004 appare in un episodio di ER, “Time of Death“, nel ruolo di Charlie Metcalf. Sufficiente per vincere un Emmy come “miglior attore ospite in una serie drammatica“. Al cinema ha lavorato con Anthony Hopkins e Julianne Moore nel cult di Ridley Scott, “Hannibal“, nel 2001, interpretando Paul Krendler.

Un attore versatile

Blow

Nella stessa annata è il comprensivo e affettuoso padre di George Jung, interpretato da Johnny Depp, in “Blow” di Demme. La recitazione in “Blow” è rimasta nel cuore degli appassionati dell’attore che, sebbene più grande di Johnny Depp di soli 8 anni, è riuscito a non far evidenziare questa minima differenza nel rapporto “padre-figlio” tra i due.

Nel 2002 interpreta il tenente investigativo Henry Oak in “Narc – Analisi di un delitto” di Joe Carnahan. Questo ruolo gli fa ottenere una nomination all’Independent Spirit Award e una ai Phoenix Film Critics Society Awards come “miglior attore non protagonista“.

Nel 2003 ha lavorato di nuovo con Mangold per il film “Identità“. Nel 2005 è il narratore del crime noir basato su eventi reali, “Inside the Mafia” per National Geographic Channel. L’anno seguente è tornato a lavorare con Carnahan in uno dei ruoli principali nel film “Smokin’ Aces“. Nel 2007 ha recitato con John Travolta in “Svalvolati on the road” di Walt Becker.

Nel 2007 ha recitato in “Battle in Seattle – Nessuno li può fermare” di Stuart Townsend e l’anno successo in “Hero Wanted” di Brian Smirz. Tra le collaborazioni celebri da segnalare quella con Al Pacino che avviene per la prima e unica volta in “The Son of No One” del 2011 di Dito Montiel.

L’anno prima appare in “Notte folle a Manhattan” di Shawn Levy. Nel 2012 ha recitato in “Cogan – Killing Them Softly” di Andrew Dominik insieme a Brad Pitt e James Gandolfini. In “The Iceman” di Ariel Vromen dello stesso anno è Roy DeMeo. Ancora nel 2012 recita in “Come un tuono” insieme a Ryan Gosling, Bradey Cooper ed Eva Mendes per la regia di Derek Cianfrance.

Appare anche in “Sin City – Una donna per cui uccidere” del 2014 di Robert Rodriguez e Frank Miller. Tra i tanti lavori da segnalare la collaborazione con Jennifer Lopez nella serie televisiva statunitense “Shades of Blue” tra il 2016 e il 2018. Nel 2021 ha girato “I molti santi del New Jersey” che è il film prequel della serie di grandissimo successo “I Soprano“.

Con Jennifer Lopez in “Shades of Blue”

Da produttore

Dagli anni Novanta Ray Liotta si è concentrato sull’attività di produzione cinematografica, compresi alcuni film dove lui stesso ha recitato. Ha prodotto “Phoenix: Delitto di polizia” del 1998 di Danny Cannon; “Narc – Analisi di un delitto” nel 2002 di Joe Carnahan; è stato produttore esecutivo del musical “Ti va di ballare?” del 2006, film con Antonio Banderas.

Tra i film in cui ha anche recitato si ricordano “La linea” di James Colten del 2009, “Il Guinnes dei pupazzi di neve” di Robert Kirbyson del 2010 e “The Identical” di Dustin Marcellino del 2014.

La morte della madre sul set di “Quei bravi ragazzi

Sul set di “Quei bravi ragazzi” l’attore ricevette una brutta notizia: “devi tornare a casa” gli dissero. “Le ginocchia si sono piegate, finii la scena e tornai a casa. La seppellii e tornai al lavoro tre, quattro giorni dopo“. La madre era malata da tempo a causa del cancro.

La scena in cui era davanti a Karen che gli dice “chi pensi di essere, Frankie Valli?” era la prima da girare dopo il funerale. L’attore ricorda di aver sorriso riconoscendo l’episodio come un aspetto tra i più “grandi” nella recitazione. “Tra azione e stop puoi davvero perderti e fare ciò che deve essere fatto“.

Ray Liotta oggi

L’attore era impegnato in diversi progetti e aveva in programma di mettere in azione alcune idee sul futuro. Stando a quanto riportato da “Variety“, Liotta aveva completato il film “Cocaine Bear” di Elizabeth Banks, in uscita l’anno prossimo, e la miniserie per Apple TVPlus Black Bird“.

Inoltre l’attore era coinvolto nella commedia “El Tonto” di Charlie Day e nel film drammatico “The Substance” con Margaret Qualley e Demi Moore.

Ray Liotta: causa della morte. Di cosa è morto Ray Liotta, e come visto che l’attore non era malato?

Il 26 maggio l’attore è morto nel sonno secondo quanto dichiarato dalla sua pubblicista Jennifer Allen. Al momento non si sa altro sui motivi che hanno causato il decesso di Ray Liotta.

La battuta d’apertura di “Quei bravi ragazzi” è ritenuta la migliore della storia del cinema

Secondo un sondaggio proposto da Shortlist agli utenti, questi ultimi non hanno avuto dubbi su quale fosse la sequenza d’apertura migliore della storia del cinema. Nella scena l’attore dice: “Che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il gangster“. Frasi e immagini della sequenza sufficienti a racchiudere il senso del film e a introdurre le personalità dei personaggi.

Ray Liotta: fidanzata, figli e vita privata dell’attore che presto avrebbe dovuto convolare a nozze

Ray Liotta e Jacy Nittolo su Instagram

Dalla relazione con l’ex moglie Michelle Grace, sposata nel febbraio del 1997, è nata Karsen nel 1988, la figlia di Ray Liotta. La coppia divorziò nel 2004. L’attore era attualmente fidanzato con Jacy Nittolo da due anni e avrebbero presto convolato a nozze. Qualche giorno fa si sono mostrati insieme sui social. Lei è una ex parrucchiera che lavorava nell’entourage di Ray.

Sia Nittolo che Liotta erano divorziati. Ray ha avuto anche una relazione con l’attrice Catherine Hickland dal 2007 al 2011. Tra gli altri flirt si ricordano quelli con le attrici Michelle Johnson, Sherrie Rose, Susan Keith e poi Jill Marie Jones. Liotta è stato impegnato anche con Donna Puzio e la scrittrice Hedi Von Beltz, scomparsa nel 2015.

Ray Liotta: Net Worth, il patrimonio dell’attore, età e altezza

L’attore e produttore americano, Ray Liotta, aveva un patrimonio pari a 14 milioni di dollari. Ray è nato il 18 dicembre del 1954 e aveva 67 anni. Era alto 1,82 m.

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