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Manager 40enne diventa milionaria e va in pensione, poi ci ripensa

Manager 40enne diventa milionaria e va in pensione, poi ci ripensa, il caso

Manager 40enne diventa milionaria e va in pensione, poi ci ripensa, mi annoiavo

Ce l’aveva fatta e aveva messo da parte una cifra tale da potersi permettere una baby pensione anticipata a soli 40 anni: il caso della manager Allison

Quante volte ci è capitato di sentire storie simili come quella della manager Allison Esposito Medina, diventata milionaria già a 40 anni e pronta ad andare in pensione. Una vicenda che sembra la fotocopia di quella di Nupur, una ex dipendente di Google pentita di essere andata in pensione a sole 48 ore dalle dimissioni. Lo ha fatto davvero, era il sogno di sempre: smettere di lavorare e godersi i lussi di una vita agiata. Eppure, lei come Salvatore Aranzulla, tanto per citare un esempio italiano molto vicino a noi, si è stancata e ha deciso di dire basta al dolce “non far nulla”. “Mi annoiavo”, ha detto. Probabimente deve essere così per chi riesce nel mondo lavorativo al punto tale da potersi permettere il lusso di non dover lavorare mai più un solo giorno della propria vita. Non quantomeno per il denaro.

Diventa milionaria e smette di lavorare, poi il ripensamento: “Mi annoiavo”

“Dopo aver venduto la mia azienda, avendo messo da parte un gruzzolo a sette cifre, ho capito che avrei potuto smettere di lavorare”. Lo scorso anno è stato quello del grande passo decisivo: addio al mondo del lavoro, sì alla bella vita. “E nel 2023 l’ho fatto. La cosa bella è che lo stop è durato solo cinque mesi”. Cinque mesi, ovvero 150 giorni circa per capire, in neanche mezzo anno, che non era ciò che voleva. Probabilmente sono parole che fanno male alla luce di una crisi economica globale senza precedenti dal dopoguerra, ma tant’è. A ognuno la sua vita si dice, no? Il caso di Allison è arrivato sino alla Cnbc.

“Per la prima volta avevo il calendario vuoto”. Nessun impegno, zero appuntamenti, libertà assoluta. Quindi, il tutto si è tradotto con tanto tempo per sé stessa e i propri interessi, hobby, passatempi, sport, etc. “Ho impiegato il tempo libero facendo giardinaggio, andando in palestra e con lunghe passeggiate con nuovi amici. Ho fatto volontariato per alcune ore a settimana presso la mensa locale e il rifugio per animali”. Ma nel frattempo le mancava ancora qualcosa, a dimostrazione del fatto che quel momento di assoluta serenità non arriva mai e i soldi non rappresentano la totalità della pace mentale e fisica a cui le persone ambiscono.

Quantomeno è ciò che riferiscono spesso in coro coloro che ci riescono ad arrivare a certi traguardi di vita. “Avevo sentimenti contrastanti, a volte mi annoiavo. Sapevo che non potevo tornare alle settimane lavorative di 80 ore, ma facendo volontariato al rifugio e trascorrendo del tempo con il mio cane, mi era venuta un’idea imprenditoriale”. Dalla sofferenza del momento è riuscita a costruire qualcosa di utile e produttivo, confermando di non aver perso la sua geniale mente creativa. “Una comunità online per i proprietari di animali domestici della Gen Z e dei Millennia”. E oggi si occupa principalmente di qeusto, creando il nuovo progetto Juniper: “Anche se mi piacevano i miei nuovi hobby, non mi sentivo come quando gestivo una startup”. Capito? La soddisfazione non è la stessa.

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