Ecco tutti i trucchi usati da Chiara Ferragni nel video delle scuse in merito allo scandalo pandoro: “Lo staff ha iniziato a vacillare da quando hanno introdotto le iniziative benefiche”
Il tema caldo di questo Natale è quello relativo alla grana che ha colpito Chiara Ferragni: il suo video di scuse dopo lo scandalo pandoro nasconde trucchi e strategie? C’è chi lo ha chiesto a degli esperti come Andrea Camaiora, intercettato dal Messaggero, anche se l’impressione generale è che da subito chiunque si sia reso conto che qualcosa non quadrasse. Il ritardo di due giorni dalla comunicazione, quell’ansia e quell’affanno ostentati, come se lo scandalo fosse appena accaduto, una reazione che sarebbe stata più credibile a poche ore dalla diffusione delle notizie. Dall’outfit scelto già sold out, un abbigliamento ben pensato (e copiato?) alle espressioni corrette, ma evidentemente forzate: Camaiora ha risposto proprio a tutto.
Se da un lato è vero che in molti non avevano creduto in prima battuta a Chiara, dall’altro è bene ammettere che dopo le comunicazioni di esperti di marketing, di comportamenti in rete o di comunicazioni e quant’altro, in molti hanno cominciato a sposare la teoria dell'”inganno”. Ma, al di là del vulnerabile parere di chi si fa condizionare, un esperto cosa può realmente dirci del filmato e del comportamento della regina delle influencer? Andrea Camaiora è CEO The Skill Group, esperto in Reputation management.
L’idea del video è giusta?

L’idea del video resta comunque l’unica mossa da fare, tempistiche a parte. Alla luce del fatto del crollo di migliaia di follower a poche ore dallo scandalo emerso. Il dito è puntato anche ai volti nascosti che ci sono attorno alla Ferragni. Ad esempio il suo staff, che avrebbe cominciato a vacillare proprio con l’introduzione di iniziative a scopo benefico, ritenute “sfide sempre più ambiziose e sempre più complesse”. Il filmato resta una buona idea, “ma è stata spesa malissimo”. Ed in merito al linguaggio del corpo, non risulta credibile: nel fornire la risposta ai giornalisti del quotidiano romano, l’esperto ha esclamato un lapidario “no!”.
“La scelta di partire con il suo video (ma anche con l’intervista a Striscia la Notizia) dicendo che per rimediare a un presunto inganno ai consumatori avrebbe messo mano al portafogli, donando un milione di euro, fa troppo ‘comunisti col Rolex‘“.
In merito alle lacrime, il punto di vista di Camaiora è interessante:
“Non si può comprare tutto con i soldi e questa è certamente l’occasione peggiore per dare l’idea di poter comprare il perdono. Da una manager di straordinario successo e portata globale, che realizza importanti profitti e che dovrebbe essere anche sufficientemente matura per esperienza di vita oltre che di lavoro, non è poi accettabile la risposta con lacrime di coccodrillo”.
Gli errori e i trucchi: “Strategia sbagliata”
Cosa c’è esattamente che non va nel filmato delle scuse? Perché Chiara è tanto criticata? L’emozione è bene che venga provata e vissuta dall’individuo, “ma non è opportuno esibirla”. Quindi, secondo Camaiora, sarebbe una sorta di teatrino che ha fatto venire meno “la credibilità” di Chiara.
“Anche il collegamento tra il ricorso e l’eventuale incremento di donazione connesso alla revisione della sanzione è un errore che qualsiasi consulente di reputazione o comunicazione in vicende mediatico giudiziarie avrebbe sconsigliato, perché si traduce in una pressione nei confronti di coloro che dovranno esprimersi sul ricorso, ovvero i giudici amministrativi”.
E, a domanda, “si poteva evitare?”, ecco la risposta:
“Non è accettabile da una persona di successo e da un team che dovrebbe essere composto da professionisti di qualità ed esperienza derubricare il caso a errore di comunicazione. Sia comunicativamente, sia commercialmente, sia legalmente la scelta di prodotto, pubblicità e prezzo avrebbe dovuto indurre a una valutazione dei profili quantomeno di inopportunità della iniziativa che poi è infatti stata sanzionata. E il punto non è neppure, ancora una volta, l’entità della sanzione. Ma la sua motivazione. Quando si tratta di beneficenza, non è accettabile alcun errore che un lavoro sinergico tra esperti di varie materie (che Ferragni e Balocco possono permettersi) avrebbe senz’altro evitato”.
Cosa cambia ora per la Ferragni?
Nel mirino degli utenti è finito anche l’abito indossato dall’influencer, che, in generale, nel look sembrerebbe essersi mostrata tale e quale ad un’attivista palestinese che aveva pubblicato un reel dai tratti estetici molto simili (contenuti a parte) pochi giorni prima. Se l’esperto approva i colori (in funzione del messaggio da voler trasmettere), l’abbigliamento e, in generale, il look di Chiara (compresi i capelli raccolti, proprio come l’attivista sopra citata), al contrario, critica le lacrime: “Si eccede”.
Questo è un aspetto “che manca nelle scelte comunicative, è una capacità di argomentazione persuasiva”. Di nuovo, è lo staff a prendersi parte della responsabilità, per un altro errore di valutazione: “I collaboratori della influencer potevano aiutare a fornire un prodotto più convincente e più genuino e dunque autentico, credibile”. Che succede ora a Chiara Ferragni? Al di là delle questioni giuridiche, cambierà la sua reputazione? Alla luce della continua perdita di follower:
“Si tratta senz’altro di una grave lesione della reputazione. Va comunque detto che l’errore si inserisce in una azione rivolta verso attività benefiche. Quindi, se da un lato sono ammissibili ed esprimibili critiche anche dure, non ha alcun senso e appropriatezza scatenare odio o offese nei confronti di Ferragni e Fedez. Vi si poteva porre rimedio con un video più convincente ma, ripeto, anzitutto operando con meno superficialità sia sotto il profilo legale, sia sotto quello comunicativo, volendo soffermarci su questi primi due aspetti”.
Le espressioni di Chiara
In merito al linguaggio del corpo in generale, si sono spesi altri esperti sui vari social. Sono stati analizzati i piccoli dettagli, come i sospiri lunghi e ad occhi chiusi, tirando lievemente indietro il capo; la forma della bocca, tendente in giù, un’espressione che richiama nell’interlocutore una risposta empatica, induce alla tenerezza. L’errore della tempistica nella divulgazione del filmato è decisivo, perché in qualche modo dà allo spettatore il messaggio opposto a quello che si vuole trasmettere: il tempo trascorso tra la comunicazione di tutti i media sullo scandalo e il video delle scuse, toglie tutto l’impegno che Chiara e lo staff ci avevano messo nel studiare un filmato quanto più credibile possibile.
L’affanno, l’agitazione, come se tutto fosse fresco e appena accaduto: dà davvero l’idea di una recita anche ben fatta, se non fosse la vita reale. In ultimo, e non per importanza, anche un armocromista ha espresso le sue perplessità sulla veridicità del filmato dopo aver analizzato i colori e l’ambiente scelto dall’influencer.
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