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“Matthew Perry è morto per gli effetti acuti della ketamina”: i risultati dell’autopsia

Matthew Perry è morto per gli effetti della ketamina

Matthew Perry è morto per gli effetti acuti della ketamina: l'annegamento è un fattore secondario.

La star di Friends è scomparsa lo scorso 28 ottobre

L’attore statunitense Matthew Perry sarebbe stato ucciso dagli effetti acuti della ketamina: l’annegamento è un fattore secondario. A comunicare la notizia è stato un portavoce del coroner di Los Angeles dopo l’esito dell’autopsia condotta sul corpo dell’attore protagonista di Friends.
La sua morte sarebbe dunque scaturita da un incidente, si legge nel referto.
“Il Dme (Department of Medical Examiner) ha stabilito che la causa della morte dell’attore 54enne è dovuta agli effetti” dell’anestetico. I fattori che hanno contribuito alla sua morte includono (oltre che l’annegamento) la malattia coronarica e gli effetti della buprenorfina (usata per trattare il disturbo da uso di oppioidi). La modalità della morte è un incidente“.

Matthew Perry, alcol, droga, ketamina: come è morto il Chadler Bing di Friends

Perry, che dal 1994 al 2004 ha interpretato Chandler Bing della serie tv Friends, è stato trovato privo di sensi intorno alle 16.00 del 28 ottobre nella vasca idromassaggio della sua villa a Pacific Palisades, ricco ed elegante distretto di Los Angeles, vicino a Malibù. Il suo agente ha chiamato il 911, ma quando i paramedici sono arrivati sul posto non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
La ketamina, approvata nel 2019 dall’agenzia nazionale del farmaco, è un potente anestetico che viene prescritto sempre più spesso dai medici statunitensi per trattare la depressione o l’ansia.
Problemi di cui l’attore soffriva da tempo, insieme all’abuso di sostanze e alcol, come aveva raccontato lui stesso con grande onestà. Matthew Perry seguiva una terapia di infusioni di ketamina. Tuttavia, la massiccia presenza rilevata nel suo sangue non poteva provenire dall’ultima sessione dal medico, avvenuta circa una settimana e mezza prima della sua morte. Ai livelli rilevati, pari a 3.271 nanogrammi per millilitro, la ketamina può provocare “la sovrastimolazione cardiovascolare e la depressione respiratoria”.

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