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Caso Indi Gregory: “No” definitivo al trasferimento in Italia. “La bimba morirà il prossimo lunedì”

Il tribunale inglese ha deciso: "No" al trasferimento in Italia di Indi Gregory

Caso Indi Gregory: “No” definitivo dell’Alta Corte al trasferimento in Italia. “La bimba morirà il prossimo lunedì”

I giudici inglesi hanno deciso: Indi Gregory non verrà trasferita in Italia. Nonostante la cittadinanza, gli appelli di Giorgia Meloni, dei genitori della piccola, dell’ospedale Bambino Gesù di prendersi cura della neonata, alla fine la piccola è condannata a morire. Ad annunciare la controversa decisone dell’Alta corte britannica sono stati il portavoce di Pro Vita e l’avvocato Simone Pillon.

Il contatto tra Giorgia Meloni e il Lord Cancelliere Segretario di Stato per la Giustizia del Regno Unito.

Andi Gregory è una bimba di 9 mesi affetta da una patologia mitocondriale incurabile e da quando è nata è sempre rimasta attaccata alle macchine presenti nell’ospedale di Nottingham. Nonostante non esista una cura per la patologia, l’ospedale Bambino Gesù di Roma è all’avanguardia per tali trattamenti e già da diverse settimane aveva dato la piena e gratuita disponibilità a prendersi cura della piccola. Solo ieri, tra l’altro, la premier Giorgia Meloni, dopo aver concesso la cittadinanza alla bambina, ha tentato di agevolare l’arrivo in Italia di Indi Gregory, inviando una lettera al Lord Cancelliere Segretario di Stato per la Giustizia del Regno Unito.

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Le parole dei genitori di Indi Gregory, dopo il “no” al trasferimento in Italia

Nonostante tutto ciò però, alla fine i giudici hanno deciso di bocciare l’appello dei genitori, Indi Gregory non si trasferirà in Italia. Le macchine che tengono in vita la neonata saranno staccate il prossimo lunedì.

Disperati, i genitori della neonata hanno gridato tutta la loro rabbia per una decisione, secondo il loro punto di vista, ingiusta. “Claire e io siamo ancora una volta disgustati da un’altra decisione unilaterale dei giudici e del Trust. Il mondo intero sta guardando ed è scioccato da come siamo stati trattati. Questo sembra come l’ultimo calcio nei denti. Non rinunceremo a lottare per la possibilità di nostra figlia di vivere fino alla fine. Claire ed io abbiamo sempre desiderato ciò che è nel migliore interesse di Indi. Lei ha diritti umani e volevamo che ricevesse le migliori cure possibili. Se il Regno Unito non ha voluto finanziarlo, perché non può andare in Italia e ricevere le cure e l’assistenza che lo straordinario primo Ministro e il Governo italiano hanno offerto?”.

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