In un ristorante una famiglia non termina la pizza a tavola e chiede di farla mettere in un cartone per l’asporto che gli costerà 30 centesimi

Sebbene, per alcuni, 30 centesimi non siano tanti, per altri rappresentano una questione di principio. Specialmente se si parla di qualcosa da sempre considerato gratuito, come il cartone della pizza da asporto. Una cosa che sicuramente si sono legati al dito i clienti di un ristorante-pizzeria di Chions, nel Pordenonese. Il figlio di una coppia, infatti, non aveva terminato la sua pizza a tavola e i genitori hanno chiesto con il conto anche un cartone per l’asporto.

Una volta arrivato lo scontrino con il conto da 118 euro, però, è subito saltata all’occhio la voce “Box Pizza” da 30 centesimi. Una volta rientrati a casa, la cliente ha postato la foto dello scontrino in rete. “30 cent il cartone della pizza perché il bambino non l’ha finita e voleva portarsela a casa.” Ha scritto nel post. “Solo a me fa tanta miseria? Sinceramente o è la prima volta che guardo lo scontrino o è la prima volta che mi mettono in conto il box al ristorante”.

Dopo la diffusione dello scontrino in rete, è scoppiato, come pronosticabile, il solito caos mediatico sui rincari. Riguardo il fatto se sia giusto o sbagliato far pagare dei supplementi che in passato erano gratuiti. Il popolo del web in questo caso si è diviso. “Mi pare che addebitare 0,30€ per un cartone x pizza stia alla miseria tanto quanto far polemica e “giustizia da facebook” per 0,30€.” Commenta un utente. “Certo la cliente ha pagato 118€ quindi il costo le poteva venire abbonato, è vero. Ma anche la pizzeria ha un costo, sia del cartone sia della manodopera per piegarli e prepararli (arrivano dritti in pile)”.

Poi un altro: “118 euro e far pagare 0,30 per il box mi sa da porello. Capisco un asporto puro ma con una cena così”. E ancora: “Assurdo! Va bene i costi e questo e quello ma bisogna sapere fare i commercianti. Ovviamente la prossima volta uno non ritorna più”

In una situazione come quella post pandemica, c’è da dire, non sono solo le famiglie italiane ad essere colpite, ma anche i ristoratori con l’aumento dei costi energetici e delle materie prime. E per cercare di chiarire questi fondamentali dettagli giustificando le sovrattasse, ci ha pensato uno dei soci del locale. “Nel nostro settore tutto ha un suo costo. Siamo perfettamente consapevoli che anche le famiglie sono quotidianamente alle prese con il rincaro di tutti i prodotti, ma nella stessa situazione ci siamo anche noi. Nel settore della ristorazione siamo di fronte a un raddoppio generalizzato dei costi. In questo contesto, gli aumenti hanno toccato anche l’alluminio e la carta-cartone. Si fa pagare ad esempio anche il taglio di una torta portata da casa da parte del cliente. Questo sempre perché io devo pagare il personale”.

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