Site icon Chronist

 “Si sente coccolata in carcere, ma soffre, le manca la bimba”: l’avvocata di Alessia Pifferi, la donna che fece morire di stenti la figlia

Alessia Pifferi, le parole dell'avvocata su RaiDue

“Si sente coccolata in carcere, ma soffre, le manca la bimba”: l’avvocata di Alessia Pifferi, la donna che fece morire di stenti la figlia

Ascoltata a “Ore 14”, programma di RaiDue, Alessia Pontenani ha parlato della sua assistita Alessia Pifferi, la donna che fece morire di stenti sua figlia di appena 18 mesi, il 21 luglio 2022. Secondo l’avvocata, infatti, Pifferi “adesso capisce cosa ha fatto”.

Pifferi per l’avvocata ha preso coscienza di quanto accaduto

Per la legale di Alessia Pifferi, la donna, in carcere, ha preso coscienza di quanto è avvenuto, “che non vuol dire, come ha detto il pubblico ministero quando si è opposto alla perizia, che stia fingendo o abbia capito o abbia cercato di scaricare le responsabilità su altri”. Inoltre, secondo l’avvocata, la donna “non si lamenta mai del tempo che trascorre in carcere a San Vittore”.

Potrebbe interessarti anche: Halloween, alunno va a scuola con costume nazista: “Premiato. Complimenti per l’originalità”, e scoppia la polemica

Alessia Pifferi “sta bene, viene coccolata da me, viene coccolata dagli agenti penitenziari, dagli assistenti”

Secondo Alessia Ponteniani, infatti, Alessia Pifferi fuori dal carcere non aveva mai conosciuto l’affetto, che invece, per assurdo, sta trovando rinchiusa in cella. “Sta bene. Nella tragicità di tutto quello che è accaduto, Alessia adesso sta bene perché è in una situazione in cui viene coccolata, viene coccolata da me, viene coccolata dagli agenti penitenziari, dagli assistenti. Lei cercava questo bisogno di amore, affetto e calore umano, però soffre, perché le manca la bambina”. Pifferi, nel luglio del 2022 lasciò sola sua figlia di appena 18 mesi per diversi giorni, fino a quando, tornata a casa, la trovò morta. Davanti al giudice, la donna affermò: “Sì, l’ho lasciata sola. Pochissime volte e quando accadeva l’indomani tornavo subito a casa. Le lasciavo 2 biberon di latte, 2 bottigliette d’acqua e una di teuccio. Pensavo bastasse”.

Continua a leggere su Chronist.it

Exit mobile version