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Costretto a stare in casa durante il lockdown, bimbo vince la causa contro la Regione: “aveva il diritto di giocare”

Bimbo vince la causa contro la Regione Sicilia

Costretto a stare in casa durante il lockdown, bimbo vince la causa contro la Regione: "aveva il diritto di giocare"

L’imposizione di 5 giorni di isolamento per un bimbo siciliano durante il lockdown, erano immotivate. Quel ragazzino aveva diritto di giocare come tutti i suoi coetanei nel resto d’Italia, per questo, ha vinto la causa intentata dai genitori contro la Regione Sicilia.

Il bimbo verrà risarcito per un totale di 1000 euro

Durante il lockdown l’allora governatore siciliano Nello Musumeci attraverso un’ordinanza “contingibile e urgente” gli vietò per 5 giorni di giocare all’aperto, anche nei pressi della sua abitazione. Oggi, a distanza di mesi dalla denuncia, il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia ha accolto il ricorso. Il bimbo avrà diritto a un risarcimento simbolico di 200 euro al giorno per 5 giorni complessivi di permanenza domiciliare assoluta, dunque 1000 euro totali. Una cifra che certamente non gli cambierà la vita, ma che ha il sapore della vittoria.

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Le parole del Cga della Regione Sicilia

All’epoca dei fatti, il presidente della Regione Sicilia varò delle norme più stringenti rispetto a quelle attuate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Infatti, se nel resto d’Italia vigeva il divieto di svolgere qualsiasi attività motoria all’aperto ma con la deroga che consentiva di uscire, correre, giocare e sgambare nei pressi della propria abitazione, la Sicilia fu ancora più drastica. Il risultato, secondo il Cga, fu “una permanenza domiciliare assoluta simile a un arresto in casa illegittimo”.

Sempre secondo il Consiglio di giustizia amministrativa, la Sicilia avendo una delle migliori situazioni sanitarie d’Italia, non aveva diritto di esercitare un inasprimento delle misure di sicurezza già varate su tutto il territorio nazionale.

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