Il Reddito di cittadinanza va in pensione a partire dal primo gennaio 2024 e al suo posto il governo Meloni sta ultimando il nuovo strumento di contrasto alla povertà: l’Assegno di inclusione.

Salvo ulteriori dietrofront, il Reddito di cittadinanza varato tra il 2018 e il 2019 dal governo giallo-verde e che alla premier Meloni non è mai piaciuto, sarà sostituito da un nuovo strumento.
Tuttavia, il nuovo Assegno di inclusione avrà parametri molto più stringenti rispetto al suo predecessore.

I parametri che consentiranno ai richiedenti di ricevere L’Assegno di inclusione:

Innanzitutto, potrà essere richiesto solo da famiglie con: componenti disabili; minori; adulti con età superiore ai 60 anni.
L’aiuto potrà arrivare a un massimo di 500 euro al mese moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,2, o 2,3 in caso di fruitori con gravi disabilità.

Per quanto riguarda L’isee: il nucleo familiare del richiedente non potrà superare i 9360 euro e un valore del reddito familiare inferiore alla soglia di 6000 euro annui. Nel calcolo del reddito verranno incluse le pensioni e i compensi relativi al lavoro sportivo dilettantistico, mentre il valore del patrimonio immobiliare che non sia la casa di abitazione, non potrà superare i 30.000 euro. Inoltre, non saranno accettate richieste da possessori di automobili con cilindrata superiore ai 1600 e motocicli superiori a 250 immatricolati nei 3 anni precedenti.

L’Assegno di inclusione potrà essere erogato in modo continuativo per non più di 18 mesi e potrà essere richiesto successivamente alla sospensione per un mese, per altri 12 mesi. Qualora il richiedente iniziasse a lavorare, la retribuzione non sarà considerata nel reddito per un massimo di 3.000 euro annui lordi.

Infine, i componenti del nucleo familiare con età tra i 18 e i 59 anni con possibilità di lavorare, saranno segnalati ai centri per l’impiego. I contraenti perderanno il contributo se uno dei membri del nucleo rifiuterà un’offerta di lavoro di almeno un mese. Tuttavia, l’obbligo di accettazione avrà variazioni in base alla distanza: non ci saranno limiti di distanza (in ambito nazionale) per lavori con contratti a tempo indeterminato o di durata superiore a 12 mesi, mentre per contratti fino a 12 mesi l’obbligo varrà solo per lavori a non più di 80 chilometri dal domicilio.

Per avere diritto all’Assegno di inclusione bisognerà iscriversi al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl) e i beneficiari dovranno poi presentarsi presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale e tornarci ogni 90 giorni per aggiornare la loro posizione, previa sospensione del beneficio economico.

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