La storia di Kira, il cane morto perché la sua padrona non aveva soldi per permettersi un veterinario. Tutta la disperazione di una sedicenne palermitana

A Palermo, un cane è morto per una torsione gastrica: la famiglia di Kira – questo il nome del cane – non aveva abbastanza soldi per pagare il veterinario e alla fine il povero animale malato non ce l’ha fatta.
La famiglia avrebbe dovuto sborsare 1.500 euro per l’intervento.
La 16enne padrona del cane e i suoi parenti avevano tentato di rateizzare il pagamento, ma tutte le strutture mediche hanno rifiutato di fornire le cure necessarie.

Così, dopo diverse ore e un appello sui social, una clinica si sarebbe proposta per aiutare Kira, ma ormai non c’era più niente da fare.
Il cane, una femmina di 13 anni, è morta durante il tragitto tra spasmi e dolori.

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La disperazione della 16enne e il parere del veterinario

La giovane ragazza palermitana ha espresso tutto il suo dolore sui suoi profili social, in seguito alla morte della sua Kira. La 16enne, che non aveva soldi per pagare il veterinario che avrebbe dovuto operare il suo cane, ha sottolineato come spesso l’amore per gli animali sia più forte di ogni bene materiale.

“Kira ci ha lasciati ieri sera. È stata un regalo da mio fratello per tutta la famiglia, ma soprattutto per me, che ero la più giovane e quindi spesso sola. Abbiamo creato un forte legame: è stata la mia compagna di vita per 13 anni, e non potrò mai dimenticarlo. Ma non potrò nemmeno dimenticare che le cliniche, che dovrebbero salvare i nostri amati animali, abbiano fatto morire la mia migliore amica. Qualcuno è riuscito a separarci. Non voglio nient’altro che dire alle cliniche che non ci sono soldi o oggetti materiali più importanti e belli dell’amore per un animale“.

Ha scritto l’adolescente, affranta dopo la scomparsa della sua cagnolina.

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Intanto, anche il veterinario direttore del Centro Recupero Ricci La Ninna, Massimo Vacchetta, ha espresso la sua opinione sul tema.
Il medico ha evidenziato come rifiutarsi di prestare soccorso a un animale in pericolo di vita rappresenti un’omissione di soccorso e sia un reato perseguibile penalmente.
Il dottor Vacchetta ha poi mostrato tutta la sua vicinanza alla famiglia palermitana.

Dal punto di vista etico è un gesto veramente deplorevole che toglie dignità alla nostra professione che non è un semplice lavoro ma una missione. Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà alla famiglia di Kira e chiedere ai miei colleghi che si sono rifiutati di soccorrere la cagnolina di provare per una volta ad immedesimarsi nel dolore degli altri”.

Ha dichiarato il veterinario, come si legge su Fanpage.it.

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