Il cibo del futuro: siamo davvero pronti a nutrirci di insetti, grilli e larve, da usare come secondi al posto di carne e pollo? Non so a voi, ma, a me, il solo pensiero fa venire un brivido. Eppure in un locale di Milano, qualche giorno fa, c’era la fila, pensate, per acquistare il nuovo “Grillo Cheeseburger”. Lo hanno chiamato così. Una specie di panino in cui, oltre a delle verdure, c’è un hamburger fatto di farina di grilli, venduto al modico prezzo di 13,90 euro.

Sul web, e in rete, si trovano video di persone che, dopo averlo acquistato, lo provano e lo gustano soddisfatte. “Molto gustoso e saporito”, scrive un utente in una recensione. E a chi gli fa notare una certa riluttanza all’idea di sgranocchiare grilli come se fossero patatine, spiega che anche per il sushi all’inizio in fondo c’era diffidenza e adesso tutti ne vanno pazzi.

Il cibo del futuro bussa nostra alla porta e va perfino di moda. Ma noi siamo pronti ad aprire e soprattutto siamo pronti a nutrirci di insetti?

La nuova moda del “Grillo Cheeseburger” è ancora una volta figlia di un regolamento dell’Unione Europea che autorizza il commercio e la vendita della farina di grillo. E la stessa Unione Europea, che sul cibo si è sempre distinta con regole bizzarre e, in alcuni casi, ha fissato delle misure imprescindibili. Qualche esempio. Le banane devono essere lunghe 14 centimetri. Il diametro delle albicocche, altro esempio, deve essere di 3 centimetri. Un baccello non deve avere meno di tre piselli, per le vongole il diametro minimo è di 2,2 centimetri. E così via. Sono regole inusuali e non tutte riguardano il cibo.

Insetti come cibo del futuro: le bizzarre regole dell’UE. È il caso per esempio della legge del 2000 che regola i decibel del tosaerba per limitare l’inquinamento acustico. Un’altra direttiva bizzarra è quella che fissa la definizione della camicia da notte. E nasce per classificare i prodotti tessili, scambiati tra i vari Paesi dell’Unione Europea. Ed è in vigore anche la legge che impone che i ramoscelli di mimose abbiano almeno l’80% di glomeruli di colore giallo. Questo per evitare la messa in vendita di mazzolini troppo sguarniti.

Chissà quanti insetti sotto forma di farine, di burger o di snack arriveranno da qui a breve col bollino europeo sulle nostre tavole, e con la scusa di essere proteine alternative. Al solo pensiero, giuro, salto sulla sedia. E non ho ancora mai assaggiato un grillo.

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