Mattia e Maddalena sono una coppia di Novara, rispettivamente di 31 e 27 anni, e hanno fatto una scelta importante: quella di dire addio al caos della città. L’idea era maturata già durante la seconda ondata di Covid, autunno 2020, poiché le aziende dove lavoravano avevano permesso lo smart working.

Vedi anche: Nibi, il giovane castoro ricoverato in una clinica veterinaria che si è costruito una diga in corsia

La storia di Mattia e Maddalena, la giovane coppia che ha detto addio al caos della città per trasferirsi tra i monti della Valsesia, in provincia di Vercelli: l’esperimento iniziato nel primo lockdown nel 2020 ha dato buoni risultati, i due hanno acquistato un rudere a Piana, frazione di Rossa, e lo hanno ristrutturato e lavorano in smart working

Due anni fa, Mattia e Maddalena hanno affittato una casa lontano dalla città per sei mesi che poi sono diventati otto, e si sono trasferiti a lavorare lì. “Siamo stati bene e abbiamo maturato la decisione di cercare una casa da comprare e sistemare con il tempo”. I due lo raccontano a “La Repubblica”.

La giovane coppia ha fatto questo esperimento con l’idea magari di trasferirsi definitivamente in montagna, lontano dal caos, e così è stato. Dopo varie ricerche durate circa un anno, hanno trovato un rudere del Cinquecento a Piana, piccolissima frazione di Rossa, che è un altrettanto piccolo paese situato sulle montagne della Valsesia dove vivono meno di 200 persone. Il negozio più vicino è a 20 minuti a piedi ma i ragazzi affermano, decisi: “L’importante è che ci sia internet”.

Coppia dice addio al caos della città per andare a vivere tra i monti della Valsesia: chi sono Mattia e Maddalena. Mattia è un ingegnere elettronico e il suo ufficio sarebbe a Milano, ma grazie alla possibilità di poter fare lo smart working, che gli consente di lavorare da casa, confessa: “Da quando sono stato assunto credo di esserci andato due volte”. Maddalena invece si occupa di marketing e lavora ormai solo da casa. Dunque, la linea internet era una prerogativa per i due ragazzi per poter prendere la decisione di trasferirsi. Per questo Mattia, prima di firmare l’atto notarile, ha fatto moltissime prove per assicurarsi che la copertura fosse assicurata.

Il contributo della Regione, gli svantaggi di questa scelta

Addio al caos della città: la coppia usufruirà anche di un contributo dalla Regione. La decisione è stata agevolata anche dall’uscita di un bando della Regione in cui si offrivano 40.000 euro a chi decideva di trasferirsi in montagna per contrastare lo spopolamento e l’abbandono delle terre piemontesi. Mattia e Maddalena sono tra le 302 famiglie che avranno questo contributo. “Soldi che serviranno per rimetterla a posto – la casa – e che copriranno circa un terzo dei costi, lavoreranno imprese e muratori della zona perché queste sono case splendide ma molto fragili: vanno rispettate anche lei lavori di ristrutturazione”, ha spiegato Mattia.

Dicono addio al caos della città e si trasferiscono in montagna: gli svantaggi per la coppia. “Il panorama è splendido intorno ci sono pascoli e boschi”, dicono in coro i due giovanissimi. Tuttavia sono ben consapevoli che le difficoltà non mancheranno. Ad esempio potrebbero soffrire la lontananza dagli affetti che tuttavia sarebbe colmata dalle frequenti visite che riceveranno visto il contesto meraviglioso che la zona ha da offrire. Inoltre, l’alimentari più vicino è a 20 minuti a piedi. Ad ogni modo, i due sono convinti che i vantaggi saranno molto più numerosi dei disagi e non vedono l’ora di iniziare questa nuova vita.

Continua a leggere su Chronist.it