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Guido Santini, il giovane medico di base che si divide tra 8 ambulatori e oltre 1700 pazienti

Guido Santini è un giovane medico che opera in diverse frazioni del Casentino, conta ormai oltre 1.700 pazienti e si divide tra otto ambulatori.

Il giovane medico di famiglia ogni giorno percorre di media 50 chilometri, che spesso diventano anche 100 per poter raggiungere i suoi pazienti: “Cerco di organizzarmi per ottimizzare gli spostamenti, ma poi ci sono gli imprevisti che ti portano a percorrere anche 100 chilometri in un solo giorno”, ha confidato all’edizione fiorentina de “La Repubblica”.

La sua è diventata una vera e propria missione: il suo obiettivo da sempre è riuscire a dare assistenza medica in quei territori che altrimenti sarebbero rimasti scoperti.

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Il dottor Guido Santini: chi è il giovane medico di famiglia con 8 ambulatori e più di 1.770 pazienti, per i quali percorre “anche 100 km al giorno”

Tutto è iniziato a luglio 2021, dopo che il 30enne toscano ha ottenuto la convenzione come medico di famiglia ed ha iniziato ad esercitare la sua professione ma con inizialmente una platea molto più contenuta di persone. Col passare del tempo, complice anche il fatto che molti suoi colleghi sono andati in pensione, è passato ad avere un incremento di assistiti che ad oggi supera i 1.770 pazienti.

Ogni giorno il dottor Guido Santini macina decine e decine di chilometri. Lo studio principale è a Rassina, una frazione di Castel Focognano, in provincia di Arezzo, ma visita anche a Chitignano, Chiusi della Verna e raggiunge anche le frazioni di Corezzo, Rambocchi fino ai territori di Talla e Faltona, acquisiti da agosto scorso.

Dalla Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) arrivano solo parole di ammirazione: lo definiscono come “uno dei tanti modelli positivi di medicina generale che con passione e organizzazione riesce ad essere anche nelle aree più rurali, un punto di riferimento essenziale per la salute dei cittadini”.

Per quanto riguarda la differenza del ruolo del medico in città e nelle frazioni limitrofe, il Dottor Santini ammette: “Diciamo che in campagna c’è un rapporto più umano e il dottore è una figura centrale. In città – aggiunge il dottor Guido Santini – tutto si perde un po’ e diventa più industriale. Un terzo dei pazienti supera i 70 anni. C’è un legame speciale, mi portano regali, funghi e uova”.

E a chi gli chiede se dinanzi alla possibilità di tornare indietro nel tempo sceglierebbe ancora di esercitare la professione in una zona così vasta, il 30enne risponde senza indugio: “Sì, a lavorare così ci si sente un medico, si comprendono quali sono i bisogni delle persone, si dà corpo al concetto di prossimità”.

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