Una storia a lieto fine quella che vede protagonista Francesco Bruno, un bambino che per quasi tre anni ha vissuto in ospedale, a Chicago, “La Rabida”. Il bambino è affetto da una rara patologia genetica, displasia scheletrica, una malattia che provoca lo sviluppo anomalo delle articolazioni, ossa e cartilagine. Finalmente il 10 ottobre è stato dimesso, tornando finalmente a casa con i suoi genitori, Emanuele e Priscilla, e i suoi 7 fratelli. Questi ultimi non avevano ancora mai visto il loro fratellino. La coppia ha dovuto affrontare un altro drammatico evento, quello della morte del loro primo figlio, causata proprio da questa rara malattia: il piccolo è deceduto dopo una settimana dalla sua nascita.
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Le dichiarazioni dei genitori
Questa è la storia del piccolo Francesco Bruno, bambino di quasi tre anni, costretto al ricovero per tutto questo tempo a causa di una rara malattia. La madre ha dichiarato alla CBS: “Mi avevano detto che non avrebbe vissuto per più di 30 minuti, è davvero un miracolo che sia con noi oggi”. La patologia provoca la crescita anomala delle articolazioni, cartilagine e ossa, e nel caso di Francesco ha colpito prevalentemente le sue costole, costringendolo al bisogno costante dell’ausilio di ventilatori e tubi per la respirazione e per poter mangiare.
Il padre del bambino, intervistato da mittenti statunitensi, ha dichiarato di essere felicissimo di poterlo portare a casa per la prima volta: “Il fatto che siamo qui in piedi, quasi tre anni dopo, a parlare di lui è già un miracolo secondo me. Siamo felicissimi, ma anche nervosi, tesi e un po’ spaventati. Quello che proviamo è un misto di emozioni”. Il piccolo Francesco Bruno festeggerà a dicembre il suo compleanno e quest’anno sarà senz’altro speciale per tutti i familiari. Intanto i genitori, durante tutta la lungodegenza del loro figlioletto, hanno avuto modo di interfacciarsi con il personale medico sulle varie indicazioni da seguire, dopo essere stato dimesso dal presidio medico ospedaliero. Il 10 ottobre per la famiglia sarà una data da ricordare, poiché Francesco Bruno è finalmente uscito dall’ospedale e qualche giorno prima, su un biglietto i familiari, ansiosi di riabbracciarlo, hanno scritto: “Non vediamo l’ora di averti qui”.