Il supplemento carburante sui prezzi dei biglietti per i viaggi in aereo (“supplemento vettore“) è dovuto al rincaro del prezzo del cherosene, superiore dell’89,5 per cento rispetto ad un anno fa. Si tratta di un record stabilito a causa della guerra in Ucraina e di altre criticità internazionali. A pagarne le spese saranno i viaggiatori. Ma parlare al futuro non sarebbe corretto perché la problematica potrebbe interessare anche chi ha acquistato il biglietto tempo fa.

Come è stato confermato al Corriere, le aviolinee hanno chiesto ai tour operator e alle agenzie di viaggio di integrare il prezzo del biglietto di altri 100-150 euro a passeggero. Sono state inviate e-mail ai gruppi prenotati per formulare la stessa richiesta. Sono le conseguenze del rialzo del cherosene.

Il Corriere ha effettuato più di 20 simulazioni di viaggio attraverso un’indagine per calcolare l’incremento del prezzo del biglietto. A parte rarissimi casi di voli intercontinentali da Milano e Roma, si tratta di un aumento del 30-40% con picchi di oltre il 70% per alcune destinazioni specifiche. Il fenomeno è stato riscontrato nei prezzi dei biglietti aerei di tutto il mondo. Addirittura in Cina si sono visti decuplicare il prezzo del carburante, circostanza che non ha fatto piacere ai numerosi passeggeri.

Supplemento carburante per i viaggi in aereo: le cause, le previsioni future, quanto aumentano e quanto aumenteranno

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Il cherosene ha un peso del 25-30% dei costi operativi totali delle compagnie aeree. A giocare contro, oltre all’aumento del prezzo del barile di petrolio, è la parità euro-dollaro. Già a marzo si rilevavano i primi aumenti sulle rotte aeree intercontinentali, nel periodo quindi immediatamente dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Tuttavia la voce di costo non interessa tutti i Paesi. Ad esempio Brasile e Filippine lo vietano e anche il Giappone lo aveva proibito prima di reintrodurlo 5 anni fa.

Il futuro in merito non appare roseo secondo gli esperti che stimano un ulteriore incremento nelle settimane a venire. Il problema sarà ampliato anche dai volumi di traffico di alcune rotte essendo tappe praticamente obbligate per molti passeggeri che saranno quindi disposti a spendere di più. Vantaggio non indifferente per le aviolinee che sfrutterebbero la disattenzione dei viaggiatori i quali non si accorgerebbero del supplemento del carburante sul prezzo finale.

In termini numerici, secondo l’iniziativa del Corriere, gli aumenti attuali sono di una cifra compresa tra il 30 e il 40 per cento e in alcuni casi si va addirittura oltre la soglia del 70 per cento. Secondo gli esperti gli aumenti potrebbero crescere ulteriormente.