Un altro grandissimo successo per lo spazio e per la ricerca a distanza di poco più di un giorno: lanciato per la prima volta il Vega-C dopo tre rinvii (e 120 minuti di ritardo) dovuti a problematiche tecniche. Il lancio è stato effettuato dopo le ore 15 a Kourou, in Guiana francese.

Il Vega-C è un progetto frutto della collaborazione di tredici paesi europei in un lavoro collettivo coordinato dall’Agenzia Spaziale Europea (l’ESA). Il lanciatore, super tecnologico, molto leggero e nuovo di zecca deve la sua qualità soprattutto grazie all’Italia.

Il nuovo lanciatore è stato costruito in Italia dalla Avio, l’azienda aerospaziale di Colleferro. Il lanciatore porta in orbita il satellite “Lares-2” dell’Agenzia Spaziale Italiana, più sei cubesat selezionati dall’ESA.

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Lancio Vega C: Ariane 6, light, Vega E

Il lancio di Vega C segna un passaggio importante per gli equilibri interni al programma spaziale europeo. Fino a prima di Vega i razzi spaziali europei erano i francesi Ariane, lo hanno spiegato gli esperti dell’ESA. Parigi è il “quartier generale” e il Paese “più competitivo” ma resta “collaborativo“.

Tutto quello che viene lanciato nello spazio dall’Europalo si fa dallo spazioporto di Kourou“. Adesso è “in gestione all’ESA” ma prima “era francese, dove la lingua di lavoro è ancora il francese“. L’ingresso italiano tra i grandi competitor ristabilirà l’equilibrio. A fine 2021 inoltre venne firmato un trattato sull’asse Italia-Francia che garantisce maggiore collaborazione tra Roma e Parigi.

Il lanciatore è super tecnologico ed estremamente leggero. Poi c’è chi pensa già al futuro con Vega-E che prevede motore a metano. Come in ogni contesto aerospaziale, Vega-E dovrà sfruttare al massimo tutte le conoscenze, l’esperienza e la praticità acquisite con il programma di sviluppo Vega attuale.

Per l’Italia significa molto

Per noi è la qualifica di un sistema di lancio nuovo e di tutte le nuove tecnologie che abbiamo portato a bordo” dice entusiasta l’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo. Si apre “una nuova fase commerciale che ci darà ancora più prospettive“.

Si tratta di un grande successo per un settore strategico per la penisola. “Abbiamo ordini almeno per i prossimi tre o quattro anni” con previsione che aumenti “per servire sempre più clienti“. L’Italia è “tra i pochissimi Paesi in grado di lanciare oggetti nello spazio“. In tutto sono “sette o otto” i Paesi che possono permettersi di farlo.