È morto l’ex primo ministro giapponese, Shinzo Abe, raggiunto da almeno due proiettili. Si è trattato di un attentato. Abe è stato colpito a Nara durante un evento elettorale del Partito Liberal Democratico. Si trovava in città per sostenere il partito, apparso in calo negli ultimi sondaggi.
La sua presenza all’evento era stata confermata solo due sere prima. Sebbene sembrasse vigile in un primo momento, ha avuto un arresto cardiocircolatorio mentre veniva trasportato all’ospedale Kashihara. Secondo quanto riferisce il fratello di Abe, nonché ministro della Difesa, Nobuo Kishi, l’ex premier è stato sottoposto a trasfusioni di sangue.
La moglie di Abe lo ha raggiunto in ospedale alle ore 10 italiane. Secondo i soccorritori di Nara, Shinzo Abe è stato colpito alla parte destra del collo e alla clavicola sinistra. I proiettili sono stati sparati alle spalle dell’ex premier ed a distanza ravvicinata.
Dopo l’attentato Shinzo è caduto a terra sanguinante e privo di sensi. È successo alle ore 11.30 locali (4.30 in Italia). L’attentato si è consumato proprio mentre Shinzo Abe stava presentando i candidati della città di Nara alle elezioni per il rinnovo della Camera alta previste per domenica.
Sebbene i messaggi iniziali avessero dato l’idea della gravità delle condizioni dell’ex primo ministro giapponese, c’era stato qualche segnale incoraggiante. Tuttavia, due ore e mezzo dopo, è stato il Cancelliere britannico, Nadhim Zahawi, ad annunciare la morte di Abe attraverso la pubblicazione di un tweet. Lo stesso è stato poi cancellato due ore dopo.
Chi è l’attentatore
Il presunto uomo responsabile dell’attentato è Tetsuya Yamagami. Ha 41 anni, è stato arrestato dove sono avvenuti i fatti, nei pressi della stazione Yamatosaidaiji. Si tratta di un ex militare che ha fatto parte dell’autodifesa marittima giapponese fino al 2005.
Emerge che l’uomo fosse “insoddisfatto” della politica di Abe ed avrebbe raccontato ai poliziotti la sua frustrazione. Un’intolleranza così forte da portarlo a sparare con un’arma fabbricata in casa. Ovvero una sorta di doppietta a canne corta di fattura artigianale.
Yamagami teneva l’arma nascosta in una borsa prima di estrarla per compiere il macabro gesto. Ci si chiede se l’uomo avesse programmato l’attacco odierno o meno. Infatti la presenza in città dell’ex primo ministro giapponese è stata decisa solo mercoledì sera.
Shinzo Abe era presente per sostenere il partito liberaldemocratico che è apparso piuttosto in difficoltà negli ultimi sondaggi. Al suo posto avrebbe potuto esserci qualche altro politico. Ci si chiede anche cosa avrebbe fatto l’uomo qualora si fosse presentato qualche altro volto.
Vedi anche: Aborto USA, la Corte Suprema abolisce la sentenza sul diritto e Biden esclama: “decisioni tremende”
Chi era Shinzo Abe: attività politica, età, premier Giappone
Shinzo Abe è stato piuttosto attivo nella politica giapponese, diventando il primo ministro più presente della storia della Nazione dopo la seconda guerra mondiale. Si contano ben 2.822 giorni alla guida del governo nipponico, spalmati tra il 2006 e il 2007 e dal 2012 fino a due anni fa, quando rassegnò le dimissioni per questioni di salute.
Durante il periodo a capo del Paese si è battuto per il superamento del pacifismo costituzionale. Inoltre è stato promotore del processo di rafforzamento delle capacità difensive. Oltretutto aumentato dall’attuale esecutivo. Il suo sogno è sempre stato quello di riportare il Giappone in primo piano sulla scena mondiale.
Shinzo Abe: il piano “Abenomics“
Da lì il piano “Abenomics“, del quale ne era diventato il volto rappresentativo. Un piano fatto per rilanciare il Giappone a livello mondiale, fondato su tre “frecce” per rilanciare la crescita: la politica monetaria radicale, stimolo di bilancio e riforme strutturali.
Secondo i critici non è mai stata scoccata la freccia riformista, probabilmente per il timore di perdere consensi elettorali attraverso misure impopolari. Era diventato un’immagine piuttosto nota a livello internazionale, diventando un veterano dei grandi vertici organizzati con gli altri Paesi del resto del mondo.
Tra i suoi record va ricordato che era stato il più giovane premier incaricato nel 2006 quando ottenne il primo mandato. Shinzo Abe aveva 67 anni. Suo nonno e suo zio erano stati capi del governo e il padre ministro degli Esteri.
Abe si era fatto carico del pensiero che poneva fine al pacifismo a oltranza concordato dopo la seconda guerra mondiale. Sebbene venisse accusato di essere solo “un falso nostalgico” intento a innescare nuovamente il militarismo nipponico, Abe rispondeva sempre di dover guardare la verità in faccia con lucidità e lungimiranza.
Lo diceva in merito alle “minacce nuove che circondano il Giappone“. Come i missili nucleari della Corea del Nord o l’espansione della Cina. Nel 2020 il governo ottenne l’assegnazione delle Olimpiadi a Tokyo. Un evento che avrebbe dovuto registrare l’ex premier come statista affermato a livello internazionale.
La pandemia da Covid-19 sconvolse i piani politici e la conseguente sfiducia dei cittadini verso il governo. Dopo mesi di lavoro senza tregua in agosto 2020 Shinzo Abe si dimise per problemi di salute. Da lì scelse di agire dietro le quinte per affacciarsi magari per un terzo mandato. Probabilmente è questo il motivo dietro al quale si è registrata la sua presenza nella città di Nara.
I precedenti giapponesi
La notizia ha destato sgomento e choc più che comprensibili ai cittadini giapponesi. Sicuramente poco abituati a violenze di questo tipo. Infatti in Giappone non è assolutamente semplice essere in possesso di armi data l’estrema rigidità delle leggi sul controllo delle armi da fuoco.
Non a caso vittime di violenza armata sono veramente rare. Tra i precedenti nazionali si ricorda l’uccisione di Iccho Itoh nel 2007, l’allora sindaco della città di Nagasaki. A compiere l’assassinio un killer della yakuza. Prima di Itoh bisogna tornare nel 1960 quando venne assassinato il leader del Partito socialista da un giovane di destra che per l’omicidio utilizzò un’arma da samurai.
