Aborto USA: negato il diritto alle donne di interrompere la gravidanza. La sentenza della Corte Suprema cancella un diritto radicato negli Stati Uniti da ben 50 anni. Caos dopo la decisione. Si sono scatenate le rivolte social e sulle strade americane. La reazione di Joe Biden ha fatto il giro del mondo visto che ha espresso il suo pensiero senza peli sulla lingua.
Gli USA sono in rivolta totale. Con sei voti a favore e tre contrari, da oggi le donne americane non potranno ricorrere al diritto di aborto. Non nasconde il disappunto proprio il presidente americano, Joe Biden, che ha parlato di “tragico errore” frutto di “un’ideologia estrema”.
Biden accusa la Corte Suprema di aver annullato “quasi 50 anni di precedenti” e ha lasciato che “la decisione più intensamente personale che qualcuno possa prendere” sia strettamente legata “ai capricci di politici e ideologi”
Il presidente si è rivolto alla nazione il pomeriggio del 24 giugno. Una decisione che secondo il presidente “ci riporta indietro di 50 anni” e che apre a scenari in cui “ora è a rischio la salute delle donne”. Quindi l’invito al fine che “il Congresso ripristini questo diritto con una legge federale”. Al momento lui dice di avere le “mani legate” perché nessuna “azione esecutiva del presidente” può fare ciò.
Aborto USA vietato dopo 15 settimane: le proteste, cosa cambia ora, i commenti, il parere del Vaticano
Vedi anche: Neonata “Hulk” (FOTO-VIDEO): pesa come tre gemelli. La mamma: “Aborto? Mai pensato”
La Corte Suprema USA ha ribaltato la storica sentenza sull’aborto che venne legalizzato nel 1973 nella storica sentenza “Roe vs Wade”. La legge approvata in Mississippi vieta dunque l’aborto dopo le prime 15 settimane.
Infuriano ininterrotte le proteste dei cittadini dopo la sentenza della Corte Suprema. Dopo molte ore dalla decisione riversano nelle strade ancora centinaia di persone in protesta e in manifestazione fuori dal tribunale americano nella capitale.
Le proteste però avvengono parallelamente anche in altre grandi metropoli come New York, Boston, Miami e Los Angeles. Si contano migliaia di manifestanti destinati però ad aumentare, in particolar modo a Ovest degli USA.
Dimostrazioni anche a Denver e nella costa Est degli Stati Uniti come ad Atlanta, Chicago e Philadelphia. Proteste anche in Texas (dove vi sono già leggi molto restrittive sull’aborto) e in Arizona.
Cosa cambia ora?
Da questo momento ogni singolo stato degli USA sarà libero di applicare la propria legge in materia. Alcuni di essi si stanno già muovendo in tal senso. Da oggi gli Stati Uniti diventano una delle 4 nazioni al mondo che annullano il diritto all’aborto dal 1994. A far compagnia agli USA la Polonia, Salvador e Nicaragua.
Da ora ogni stato americano può immediatamente vietare il ricorso all’interruzione di gravidanza.
Le reazioni
Tra i commenti è già noto quello di Biden, completamente contrario alla decisione ritenuta “tremenda”. In molti stanno discutendo della decisione della Corte Suprema statunitense.
Per Hillary Clinton non ci sono dubbi: si tratta di “un’infamia” e un chiaro “passo indietro per i diritti delle donne”.
Non sono però tutti contrari, c’è chi come il senatore Pillon accoglie la notizia con piacere: “ora portiamo anche in Europa e in Italia la brezza leggera del diritto alla vita di ogni bambino”. Ognuno di loro “deve poter vedere questo bel cielo azzurro”.
La Pontificia Accademia per la Vita presieduta dal mons. Vincenzo Paglia, ha parlato di “sfida” verso “il mondo intero” da parte di “un grande Paese con una lunga tradizione democratica” in seguito al cambiamento di “posizione” sul tema.
Per il Vaticano è importante “riaprire un dibattito non ideologico sul posto che la tutela della vita ha in una società civile”. Al fine di chiedersi “cosa vogliamo costruire”. Infine “è un forte invito a riflettere”.