Chi non conosce il folle ex calciatore Paul Gascoigne, noto per le sue assurde follie in campo e fuori? Genio e sregolatezza, oggi ha qualche anno in più e una maturità maggiore. Tuttavia resta il pazzo incontenibile e incredibile uomo di sempre.
L’ex centrocampista della nazionale inglese continua a far parlare di sé sebbene i riflettori siano ormai comprensibilmente piuttosto bassi su di lui. A continuare a stupire però, e in parte a destare scandalo, ci sono gli aneddoti di una carriera chiacchieratissima, difficile, divisa tra talento in campo e bizzarrie fuori dallo stesso.
Durante la serata di beneficienza a nome “Evening with Gazza”, il vecchio Paul ha raccontato l’aneddoto relativo al periodo in cui ha giocato in Nazionale con l’Inghilterra dal 1993 al 1998. In quel momento storico Paul era in squadra con Les Ferdinand.
Il primo aveva l’abitudine di chiedere al compagno di squadra di lasciargli “toccare” le parti intime come gesto scaramantico. Les però ha negato categoricamente definendo il racconto “una sciocchezza assoluta” e che Paul ha “inventato tutto”.
Gascoigne si è definito “stupito” delle “dimensioni del suo membro” quando lo ha visto “per la prima volta”. Talmente tanto scioccato che ha fatto sembrare “piccolo il mio”, ha aggiunto.
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Paul Gascoigne oggi: chi è, età, altezza, peso, la figlia Bianca, il figlio adottivo Regan Gascoigne, storia e biografia, malattia e i problemi con l’alcol
Paul Gascoigne è nato a Gateshead, in Inghilterra, il 27 maggio del 1967 e ha dunque 55 anni. È stato un centrocampista di calcio importante sia per la nazionale inglese che per diverse squadre di club. In particolar modo lo si ricorda ai tempi del Newcastle, squadra in cui è cresciuto, Tottenham e Lazio.
Paul è alto 1,77 m e pesa circa 74 chili. Ha partecipato a L’Isola dei famosi nel 2021. È stato sposato con Sheryl dal 1996 al 1998 dalla quale ha avuto un figlio, Regan. In seguito ha adottato i figli di lei, Bianca e Mason. Con Regan ha avuto rapporti difficili perché quest’ultimo non accettava lo sperperio del patrimonio del padre. Si parla di decine di milioni di euro, ragione per la quale Regan voleva Paul fuori dalla propria vita. Di recente i rapporti sembrerebbero tornati sereni.
La stampa italiana ha da subito messo sotto accusa il talento inglese, sin da quando nel 1992 è approdato a Roma, sponda biancoceleste. Il suo carattere ribelle e i suoi eccessi, nonché lo stile di vita malsano, facevano propendere per la valutazione di un profilo complicato e male accolto.
I tifosi laziali hanno avuto sempre un bel ricordo di lui sebbene tre stagioni piuttosto deludenti. L’amore però era sbocciato subito quando Paul realizzò il primo goal in maglia biancoceleste proprio in un derby, quindi contro l’odiata Roma.
Si trattava di un goal nei minuti finali di un match lottato fino all’ultimo sangue. In seguito è tornato a giocare in Inghilterra, anche se le presenze con il tempo singhiozzavano particolarmente rispetto alle precedenti esperienze in altri club.
Storia, malattia e i problemi con l’alcol
Paul è stato operato d’urgenza il 28 maggio del 2007 per un’ulcera perforante dovuta all’eccessivo consumo di alcol. Un problema che ha sempre accompagnato la sua vita e la carriera professionistica. Venne cacciato da un concerto degli Iron Maiden in Ungheria perché ubriaco e gli venne intimato di tornare in Inghilterra.
Nel 2008 gli agenti si appellarono alla Mental Health Act, la legge che permette alle forze dell’ordine di fermare qualcuno che può rappresentare un pericolo per l’incolumità pubblica e trasportarlo in un posto di “pubblica sicurezza”.
Così Paul venne ricoverato in ospedale in modo coatto a causa di due incidenti avvenuti in due alberghi. Il 5 maggio del 2008, affetto da manie depressive, tentò il suicidio mentre soggiornava in un hotel londinese.
Un mese dopo iniziò tre mesi di cure obbligatorie in una clinica della capitale inglese per disintossicarsi dal consumo di Red Bull. Paul ha ammesso di averne consumate anche più di 60 in un solo giorno. Dopo il periodo di permanenza forzata in clinica ricadde di nuovo nell’alcol, la stessa sera che venne dimesso.
Fece perdere le sue tracce per poi farsi vivo dopo 72 ore in completa solitudine e in evidente stato di ubriachezza. Nel 2010 si rivolse al sindacato dei calciatori per essere aiutato economicamente visto che divenne un senzatetto (pare che sperperò circa 16 milioni di euro).