Dopo mesi di silenzio, Barbara D’Urso è tornata a parlare del suo passato in Mediaset, annunciando di voler vendere all’asta i suoi abiti usati in tv. La 67enne presentatrice, infatti, tramite un video social, ha svelato che Mediaset ha svuotato i suoi camerini e lei, non volendo rimanere ancorata al passato, ha scelto di ‘sbarazzarsene’. In che modo? Mettendoli all’asta il prossimo 20 e 21 settembre. Il ricavato, rivela la D’Urso, aiuterà ragazzi e ragazze fragili.

Barbara D’Urso, in vendita i suoi abiti usati in Mediaset: l’iniziativa

20 anni di tv e centinaia di vestiti, alcuni storici, come quello rosso utilizzato al Grande Fratello 4. Barbara D’Urso ha deciso di vendere i suoi abiti, non lesinando una frecciatina a Mediaset. “Come sapete, un anno fa si è interrotto in maniera brusca il mio rapporto con Mediaset che durava da tantissimi anni. Un’azienda che mi ha dato tanto, un’azienda alla quale ho dato veramente tutto il mio cuore. Il mio contratto, però, andava avanti fino al 31 dicembre; quindi, io ho voluto e ho dovuto rispettare il contratto. All’inizio di gennaio, come è giusto che sia, l’azienda ha svuotato tutti i magazzini, i camerini con tutte le mie cose. Anche le mie cose personali e quindi è partito un enorme tir carico di tutte le cose che erano nei miei camerini. Compresi tutti i miei vestiti e gli abiti che ho indossato in più di vent’anni”.

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“Ho pensato di usare la maggior parte di questi abiti per aiutare qualcuno”

Ritrovatasi con una montagna di abiti, Barbara D’Urso ha così deciso di venderli all’asta. Il ricavato aiuterà ragazzi e ragazze fragili. “Ho pensato di usare la maggior parte di questi abiti per aiutare qualcuno. Sono abiti che ho indossato al Grande Fratello, alla Fattoria, a Un due tre stalla, a Reality Circus, a Domenica live, a Pomeriggio 5. Durante quel periodo terribile del Covid nel quale io cercavo di tenervi informati, di farvi compagnia, di farvi sorridere. Ecco quegli abiti ho deciso di metterli a disposizione di Arimo, un’associazione che si occupa di aiutare le ragazze e i ragazzi fragili”. Infine, una precisazione dovuta, visti i disguidi degli ultimi tempi con attività di beneficenza. “Sarà tutto controllabile fino all’ultimo euro”.

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