Celine Dion, la voce angelica del Titanic, si è trovata inaspettatamente coinvolta in una polemica politica. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe infatti utilizzato la sua celebre canzone “My Heart Will Go On” durante un comizio elettorale, scatenando l’ira della cantante canadese e del suo team.
Celine Dion si scaglia contro Donald Trump: ecco cos’è accaduto
Celine Dion si è scagliata contro Donald Trump, senza mandarle troppo a dire. “Ma veramente QUELLA canzone?”, ha chiesto con ironia la dichiarazione ufficiale rilasciata sui social. Un’obiezione che ha sottolineato l’assurdità dell’accaduto, visto il forte simbolismo del brano legato al naufragio del Titanic e al concetto di perdita. La scelta di Trump è apparsa quindi quantomeno inopportuna, se non addirittura offensiva. La cantante ha espresso il suo più totale disappunto, sottolineando come l’utilizzo della sua musica sia avvenuto senza alcuna autorizzazione. La campagna di Trump, dal canto suo, non ha ancora commentato la vicenda. Non è la prima volta che artisti di fama mondiale si trovano a dover difendere la propria musica da un uso politico non autorizzato.
In passato, anche Neil Young, i Rolling Stones, Ozzy Osbourne e molti altri hanno dovuto affrontare situazioni simili. Ma perché i politici utilizzano le canzoni degli artisti durante le loro campagne elettorali? La risposta è semplice: la musica ha un potere evocativo straordinario ed è in grado di suscitare emozioni profonde nelle persone. Utilizzando brani famosi, i politici cercano di creare un legame emotivo con il pubblico e di rafforzare il proprio messaggio. Tuttavia, questo approccio non sempre funziona. Gli artisti, infatti, hanno il diritto di tutelare la propria creatività e di impedire che la loro musica venga strumentalizzata per scopi politici che non condividono. La vicenda che coinvolge Celine Dion e Donald Trump ci ricorda ancora una volta l’importanza del rispetto del diritto d’autore e del valore inestimabile della musica. Un’arte che dovrebbe unire le persone e non dividerle.