Il cantante Pino D’Angiò, nome d’arte di Giuseppe Chierchia, è morto a 71 anni. Con l’aria da dandy indifferente e la sigaretta sempre accesa, il cantautore è stato un autentico protagonista delle discoteche anni ’80, con il suo brano più celebre, “Ma quale idea”. A rendere nota la tragica dipartita dell’uomo è stata la sua famiglia.

Morto Pino D’Angiò: il messaggio diffuso dalla famiglia

È stata la moglie Teresa e il figlio Francesco a diffondere la notizia della morte di Pino D’Angiò. “Purtroppo, oggi papà ci ha lasciati, colpito da un grave malore che lo ha portato via nel giro di qualche settimana. Ha resistito tanto, come ha sempre fatto”. Il cantante, solo a febbraio scorso, era tornato sul palco di Sanremo grazie al duetto con i Bnkr44 e come da copione, inevitabilmente la sua “Ma che idea”, era tornata in voga anche tra i più giovani.

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I tumori, l’infarto e le operazioni: “Contro il cancro purtroppo non si combatte”

La vita di Pino D’Angiò, morto a 71 anni, nonostante il successo mai scemato, non è stata certo facile. Da anni, infatti, il cantante lottava contro varie malattie. Un tumore alla gola, per esempio, lo aveva costretto a 6 sei interventi chirurgici ma nel tempo il 71enne ebbe anche un infarto e un tumore ai polmoni. L’uomo, nonostante ormai da anni cantasse con una sola corda vocale, non ha mai spettacolarizzato la sua condizione. Solo negli ultimi mesi, forse sentendo la fine vicina, D’Angiò si aprì sull’argomento.

Contro il cancro purtroppo non si combatte: è tutta retorica, un bla bla bla. Malattie come queste ti obbligano ad aspettare e a sperare che tutto vada bene. Che le cure funzionino, che tu ce la faccia. A me è andata bene tante volte. Quando ho avuto il primo tumore, perché ne ho avuti vari, ho pensato: “perché proprio a me”. Quando mi sono salvato ho pensato: perché proprio a me?”. Questo è l’atteggiamento che hai verso la malattia, stai zitto, speri di farcela. Ho avuto un tumore al petto e i medici mi hanno detto ‘hai altri sei mesi e poi, grazie, e te ne vai’. Poi chissà come, non me ne sono andato. Dopo è partito il tumore alla gola. Mi sono operato sei volte per via delle recidive prima che partisse anche il tumore polmonare, me ne hanno tolto uno e per fortuna ne abbiamo due”.

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