Quella del tennis italiano dall’avvento di Sinner è una vera e propria rinascita. In questi mesi, infatti, sono molti i tennisti che, spinti dal fenomeno Jannik, sono emersi. Tra questi, un po’ a sorpresa c’è anche Fabio Fognini, ex promessa del tennis azzurro che per via di qualche infortunio di troppo e di un’attitudine al lavoro non sempre esemplare, ha riscosso meno di quanto il suo talento avrebbe meritato. In questi giorni a Wimbledon, tuttavia, il 37enne si è preso una bella rivincita, battendo il numero 8 Ruud. Poi, senza peli sulla lingua, in conferenza stampa, Fabio Fognini si è tolto qualche sassolino dalla scarpa anche in risposta a chi gli chiedeva di Sinner.
“In Italia uno con il mio braccio non è ancora nato”
“Sono soddisfatto della vittoria, il resto conta poco. Con tutto quello che ho passato sono ancora qua e ho voglia di lottare. Giocare tornei come questi mi fa sentire vivo. Guardo me stesso, non ho più tempo di guardare altrove”. Poi, in relazione al suo piazzamento al 94esimo posto nel ranking, Fabio Fognini, in risposta a chi gli chiede di Sinner e della sua “testa quadrata”, sbotta: “In Italia uno con il mio braccio non è ancora nato. So come gioco, so come giocano gli altri perché sono da 20 anni nel circuito”.
Potrebbe interessarti anche: Gigi D’Agostino è tornato, il Capitano commosso in consolle davanti ai fan
Fabio Fognini: “Fossi nato Sinner sarebbero arrivate altre cose”
Infine, il tennista italiano ammette: “Gioco perché amo questo sport e amo ancora la competizione. Ho fatto delle scelte, seppur sbagliate magari, ma ho messo punto e capo. E soprattutto sono ancora qua, contento di essere al terzo turno a Wimbledon. Se nascevo Sinner – conclude Fabio Fognini – che ero quadrato, era tutto più bello. Sono consapevole che se durante la mia carriera avessi lavorato su questo aspetto, sarebbero arrivate altre cose”.