Durante l’ospitata nella nuova puntata di “Passa dal BSMT”, Christian De Sica ha parlato di vita privata, carriera e politically correct

Christian De Sica è stato ospite di Gianluca Gazzoli in una delle ultime puntate di “Passa dal BSMT”, in cui ha raccontato di alcuni aneddoti della sua lunga carriera, parlando anche di vita privata e politically correct, che secondo il suo modesto parere ha in qualche modo deturpato la comicità. L’attore romano, infatti, è convinto che non si possa dire più nulla. Se da un lato però “per far ridere bisogna essere cattivi”, dall’altro “è bene che certe cose non si dicano più e che ci sia più attenzione.”

Poi, però, spiega al conduttore perché secondo lui il politicamente corretto è una bella fregatura. “Perché per far ridere bisogna essere cattivi. La vecchia che casca è terribile ma fa ridere. Si ride col demonio non con San Francesco: San Francesco non fa ridere, ti può aprire il cuore ma è di una noia bestiale. E poi tutti i comici sono un po’ cattivi. Guarda Ricky Gervais che fa ironia anche sui disabili… è bello forte. Però oggi non si può più dire niente, siamo arrivati ormai all’assurdo: Biancaneve non può chiamare i sette nani ma deve dire “diversamente alti”, capisci che buffonata? Vogliono persino cancellare le favole di Disney. È una grande stronzata”.

Detto questo, De Sica ha commentato l’attuale situazione del cinema, confrontandola con quella degli anni d’oro. “Noi siamo stati più fortunati, c’erano più soldi, facevamo 300 film, un sacco di spettacoli musicali. Adesso si fa un quarto di quello che prima si faceva. Le piattaforme come Netflix si salvano, ma non è come prima. Le vacanze duravano mesi, ma non dovevi essere ricco per partire al mare. Le famiglie meno facoltose partivano con la macchina e si stava in vacanza due mesi, luglio e agosto. Adesso la vancaza dura 6 giorni a Ferragosto. Non c’è più l’ottimismo che c’era allora.”

Soffermandosi sulle differenze “storiche” l’attore romano ha espresso anche il suo personale parere sulle nuove generazioni. Tra pregi e difetti. “C’era un grande ottimismo, c’era più ignoranza, eravamo più provinciali, ma c’era ottimismo. Io amo i giovani, il loro candore, l’entusiasmo, vedo che sono molto più leali. Noi avevamo più sovrastrutture, avevamo più complessi di inferiorità. Questo candore nei giovani mi colpisce tantissimo.”

“L’unica cosa che mi rattrista è che sono tutti vestiti uguali, tutti che fanno le foto del cibo che hanno davanti al ristorante, oppure le ragazze che sono tutte vestite un po’ da migno**e e con le boccucce, ma perché fanno le bocche così? Mi mette un vuoto, un senso di malinconia questa cosa…Vuol dire che se fai questo non sei niente, perché tutte le ragazze sono vestite con minigonne, tacco 12 e la boccuccia così gonfiata? Vuol dire che c’è una solitudine, devi dire che tu ti diverti, che vai nello yatch, in posti meravigliosi, ma non è vero niente.”

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