Stanno facendo discutere le parole dello chef e influencer Max Mariola riguardo alle poche donne che intraprendono la carriera di chef. Ai microfoni di Cruciani ne “La zanzara”, Mariola ha parlato della sua famosa carbonara da 30 euro, di Milano e Roma, ma soprattutto ha fatto arrabbiare le donne con delle frasi ritenute sessiste.

La carbonara da 30 euro e il ristorante a Milano

Max Mariola è uno chef romano divenuto famoso suo social con la pagina “The sound of love”. Recentemente, tra l’altro, è stato nell’occhio del ciclone riguardo al prezzo della carbonara (30 euro) nel suo nuovo ristorante milanese. A tal riguardo, lo chef Max Mariola, che ha fatto arrabbiare le donne, ha rivelato: “È una carbonara che noi facciamo davanti alle persone, facciamo un servizio col carrellino davanti al cliente. C’è uno show”.

Poi, riguardo alla decisione di aprire il suo ristorante nel quartiere Brera di Milano e non a Roma, dice: “Roma? Ti dico quello che mi ha detto un follower in una chat dove tutti m’hanno dato del traditore perché ho aperto il ristorante a Milano e non a Roma. Roma è la città eterna, ma Milano è la svolta. È una frase che dice tutto. Roma è una città bellissima, ma la paragono a una donna stupenda che però è diventata sciatta. È una città trascurata. Milano, no. È una città effervescente”.

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Max Mariola: “Donne chef? È un lavoro duro”

Tuttavia, a far parlare sono state le parole di Max Mariola riguardo alle donne chef. Interrogato sul perché il sesso femminile scarseggi nelle cucine dei ristoranti, il cuoco influencer ha detto la sua: “È un lavoro molto faticoso. Tu immagina una mamma che sta lontano dai figli per 12, 14 ore. È un lavoro veramente duro”. A tal riguardo, David Parenzo ha replicato: “Ma questo vale per tutti i lavori, un’avvocata di grido, una magistrata? Vale per tutti i mestieri. Non facciamo sessismo”. E Mariola conclude: “No, la cucina è diversa, io nella mia cucina ho solo uomini. Gay? Lo possono fare. I neri? I miei camerieri sono multietnici. Perché non c’è uno chef omosessuale? Non lo so, io non li frequento”.

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