Andrea Taglienti in arte Axway è un giovane cantautore e musicista, da sempre appassionato alla musica e alla chitarra. Con il tempo ha acquisito rapidamente abilità strumentali, acquisendo una certa dimestichezza con la scrittura dei testi. Attualmente vive a Torino, ma il suo più grande sogno è quello di volare all’estero per portare la sua musica nel mondo ed entrare nel mercato internazionale. Axway ha rilasciato hit come “Only One”, “Battle” e “Superhero”. Ad oggi Axway è arrivato a ben 2 milioni di stream su Spotify, un grande risultato. Axway non ha bisogno di tante presentazioni, perché a parlare sono i suoi brani. Dal ritmo vivace, in chiave pop e pieni di energia come “Bad Taste” scritto in collaborazione con Raziel Rose. Il noto brano è stato al centro dell’attenzione mediatica, soprattutto in America, dove la BBC Radio 1 ha dedicato all’artista un articolo di tutto rispetto. Ad ogni modo, nonostante la sua giovane età, il suo curriculum già vanta esperienze di alto profilo.

Andrea Taglienti in arte Axway si racconta in un’intervista esclusiva

Com’è nata la tua passione per la musica?

Non saprei indicare un momento preciso perché la musica ha sempre fatto parte della mia vita. Fin da piccolissimo, forse merito (o colpa) di mio padre che lavora nel campo musicale e grande ascoltatore di musica disco anni 70. Però ho capito che volevo scrivere musica nel periodo delle medie dove ho iniziato a studiare Chitarra.

A quale artista ti ispiri di più?

Non ho un’artista a cui mi ispiro, ma mi piace paragonarmi a grandi musicisti come Michael Jackson, gli Earth wind & Fire o i Toto, ma anche ad artisti contemporanei come David Guetta, Avicii o i The Chainsmokers. Infatti mi piace ispirarmi ai primi per i testi o le melodie, e alla qualità delle produzioni ai secondi, provando ad unire le due realtà nei miei brani.

Un giornale americano ti ha dedicato un pezzo nel quale elogia tutto il tuo talento, te lo aspettavi?

Sono rimasto molto sorpreso principalmente perché il mio brano “Bad Taste” è stato pubblicato da indipendente. Senza nessuna casa discografica che investisse nella promozione, e ha raggiunto in pochissimi giorni dall’uscita diversi blog e giornali che parlano di musica, ma soprattutto ha raggiunto l’attenzione della BBC Radio 1, andando in onda periodicamente per diverse settimane. Questa era la prima volta che riponevo così tante attenzioni per un mio brano, e tutto questo supporto mi ha lasciato davvero senza parole, ma soprattutto mi ha fatto capire che forse avevo qualcosa da dire nell’industria musicale.

Andrea Taglienti in arte Axway

Se domani ti proponessero un featuring, con quale artista ti piacerebbe collaborare?

Adorerei lavorare con un duo che fa musica disco-pop anni 70, i “The Flints”. I loro brani, oltre ad essere stupendi, reincarnano benissimo i suoni anni 70 in chiave moderna, infatti vorrei molto collaborare con loro per cercare di unire 2 generi così distanti tra loro. Un altro sogno che porto con dalla tenera età è quello di collaborare con David Guetta, l’artista che mi ha fatto innamorare della musica elettronica.

Hai raggiunto oltre 1 milione di stream su Spotify, un grande risultato…

Devo ammettere 1 milione di stream su Spotify mi ha regalato molta felicità, perché per un artista che inizia, raggiungere quel numero è il primo grande traguardo in questa industria. Questo mi ha aperto molte porte, sia in collaborazioni con altri artisti sia con professionisti del settore in generale. Devo anche ammettere pero che ho “dimenticato” subito quel traguardo e mi sono messo a testa bassa a lavorare per ottenere altri traguardi, come per esempio i 100 milioni, chissà se accadrà mai.

Un sogno nel cassetto?

Il mio più grande sogno attualmente è quello di avere la possibilità di suonare la mia musica in dei festival davanti a migliaia di persone, perché attraverso i social hai si ha la percezione solo dei numeri e delle persone, invece credo che la musica sia fatta di emozioni e sogni. Perciò vedere dal vivo persone che si divertono ascoltando i miei brani sarebbe qualcosa di indescrivibile.

Progetti futuri?

Ho in programma di trasferirmi all’estero per facilitare le collaborazioni con altri artisti. Perché il 99% delle persone con cui lavoro vivono negli Stati Uniti, quindi penso che la mia musica ne beneficerebbe molto.

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