In una lunga intervista, Rodolfo Laganà ha raccontato della sua lotta contro la sclerosi multipla e del fatto che lo abbia penalizzato nel lavoro
L’attore romano Rodolfo Laganà, in una lunga intervista a Valentina Baldisseri del Corriere della Sera, racconta della sua lunga e brillante carriera, dei recenti lavori teatrali, ma anche della sua lotta alla sclerosi multipla di cui è affetto da tempo. Nel 2014, infatti, il comico aveva dichiarato di soffrire di sclerosi multipla.
“Mi è stata diagnosticata le sclerosi multipla, una malattia che mi ha cambiato la vita, che combatto con tutte le mie forze.” Ha spiegato al Corriere. “Sto ottenendo anche dei risultati. Quando sono in piedi e faccio l’attore per me non è cambiato niente.”
Nel corso dell’intervista, Laganà, ha confessato di essersi vergognato, i primi tempi, a farsi vedere durante i suoi spettacoli con la sedia a rotelle. Perché aveva paura che il pubblico lo applaudisse più per pietà che per la sua bravura di attore. “Pensavo mi battessero le mani per pietismo, invece mi sono reso conto che ridono e mi battono le mani perché gli piace quello che faccio.”
L’attore difatti è convinto che proprio la sclerosi abbia generato una sorta di pregiudizio nei suoi confronti. “Penso però che la cosa di aver fatto outing l’abbia un po’ pagata, pensano che sei malato e allora non ti chiamano. Poi intervengono altre cose come l’assicurazione. Non ha invogliato molto a chiamarmi. Mi è dispiaciuto tanto. Avrei voluto fare dei ruoli belli, anche seri, al di là della comicità. In tv mi chiamano poco o, meglio, non mi chiamano per quello che vorrei fare. Ultimamente ho preso una decisione. Ho detto, non mi puoi chiamare solo per parlare della malattia. Ho 43 anni di mestiere, parliamo del mestiere mio. Molto spesso ti chiamano solo per quello.”
Per concludere Laganà ha parlato dei suoi nuovi spettacoli teatrali, che hanno fatto il tutto esaurito, e di un progetto musicale nell’immediato futuro. Oltre che del suo maestro d’arte e di vita. “Dall’80 al 95 sono stati anni meravigliosi. La televisione con Antonello Falqui è stato un momento irripetibile. Un successo pauroso. Gigi Proietti è stato il mio grande maestro, grande amico, grande padre, grande tutto. È quello che mi ha cambiato la vita, che mi ha insegnato il mestiere. Gli devo tutto.”