L’ospitata di Scialpi a Domenica In ha portato con sé un fiume di commenti ironici, polemiche e indignazione da parte del web. “Ha esagerato, ma chi lo ha ridotto così? Un macellaio?”. Gli utenti sono impietosi come sempre: Scialpi si è confessato nello studio di Mara Venier, parlando della propria vita, di sofferenza. Ma per il pubblico Rai, che si è riversato sui social per dire la propria solo sull’aspetto fisico, l’unica attenzione era posta giustappunto sull’estetica del cantante. “Chirurgo non professionale”, hanno continuato gli internauti.

Ma questi sono solo i commenti più seri, per il resto è un fiume di ironia, nonostante i difficili argomenti tattati con la Zia Mara. Su Twitter si è scatenata la solita tempesta del pubblico, con derisioni e stupore condivisi con tanto di hashtag. Ma non ci sono solo detrattori e goliardici: “Un’intervista toccante,commovente,divertente che ha toccato le corde piu’ profonde dell’anima di tutti. Grazie #maravenier #rai #domenicain per averci fatto ripercorrere momenti indimenticabili e ricordato il grande #Artista ma soprattutto l’immenso uomo che è Giovannni”.

Il rapporto difficile con il papà, recuperato in punto di morte

Tra i temi trattati con la Venier, non poteva mancare il rapporto col papà. Il proprio carattere lo deve infatti al genitore, con il quale ha avuto dei conflitti: “Non c’era alcun rapporto, ma alla fine ci siamo trovati. Tutto parte della solitudine”. Temi forti: “Quando gli è rimasta una settimana di vita”, i due si sono incontrati di nuovo, si sono ritrovati. “Lo sapevamo tutti e due ma non ce lo volevamo dire, cercavamo di esorcizzare le paure”. Si negavano la verità: ovvero che sarebbe stato l’ultimo incontro.

“Siccome lui non aveva molte forze io gli proponevo dei giochi, era una gara impari ma il fatto di riuscire a misurarsi, mettere in bilanciamento le nostre forze, ha fatto si che ci si aprisse il cuore a tutti e due – ha concluso l’artista -. È il momento in cui ho trovato il mio papà, per fortuna”. Ed è riuscito a farlo prima che esalasse l’ultimo respiro.

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