Chiedere “ve lo ricordate?”, sarebbe offensivo. Troppo. Pianista, compositore, direttore d’orchestra: in televisione era un volto noto, essendoci stato per oltre trent’anni sul piccolo schermo. Non molti mesi fa si era confessato per Libero, un’intervista in cui ci raccontava la sua vita ad oggi. “Non sono mai diventato un personaggio”, confessava. Ma senza rammarico. Quella con il maestro Gianni Mazza era una televisione bella, leggera, leggiadra, che ricordiamo con grande nostalgia. “Oggi è tutto diverso, eravamo meglio noi prima”. Già, ma andiamo con ordine.

La carriera la cominciò suonando al pianoforte per Little Tony: “Era un ragazzo tranquillo, molto educato, rispettoso. Pensi che ha sempre pagato, di tasca propria, i contributi a tutti quanti! Quanto alle follie, ne abbiamo fatte poche: giusto le corse in macchina. Quelle, davvero, sono state un azzardo”.

Il Maestro oggi

Oggi cosa fa? La musica: è sempre quella la protagonista della vita del Maestro. “Non sono mai diventato un personaggio. Non mi è cambiato granché: è sempre stato difficile sbarcare il lunario, oggi come allora. Vivo dellamiamusica e questa è la ricchezza più grande. Però non sono agiato: sono un uomo normale”. Lo guardi, non te l’aspetti: eppure è così. Forse meritava di più dal destino Gianni, che oggi compie 79 anni. Non li dimostra affatto. Ma andiamo ancora di amarcord, ricordiamo il passato, in particolar modo ancora quello con Little Tony: “Non c’era l’obbligo delle cinture di sicurezza né il limite di velocità – parlando ancora delle super auto prestanti – Ricordo che una volta Tony si ingarellò e facemmo, a tutto gas, il tratto appenninico sulla sua Ferrari California”.

Al tempo era ancora in vita l’ex Premier: il compositore si espresse anche sull’era di Silvio Berlusconi: “Ha dato una sveglia al servizio pubblico che, diversamente, sarebbe ancora al bianco e nero. La Rai era madre e padrona: un broadcaster molto serio, a tratti noioso. I canali di Berlusconi erano invece più scanzonati e giovanilistici. Era un modo nuovo di fare tv, che ha cambiato anche il costume. Non sempre in meglio, a onor del vero. Alcune logiche dell’intrattenimento sono state peggiorative”.

Infine, un messaggio per paragonare la tv di ieri a quella di oggi: “Non siamo più onesti come prima. Abbiamo imparato a sorridere, a far finta di essere felici di vederci: baci, abbracci ma alla fine è tutto finto! Non è vero nulla. Io, Arbore e Frassica, e gli altri, eravamo amici per davvero. Non ci preoccupavamo di proporre contenuti alti: giocavamo insieme, e basta”.

Continua a leggere su Chronist.it