Ve li immaginate in casa Costanza Caracciolo e Christian Vieri? Loro ci danno una mano, “siamo come Sandra e Raimondo”: “Ci completiamo a vicenda, e in genere, quando ci chiedono di lavorare insieme, ci impegniamo a essere quello che siamo nella realtà e che mostriamo su Instagram”. L’ex velina è impegnata nella nuova campagna di Crocierossime proprio con il suo amore Bobo. Si tratta del primo sito italiano dedicato al mondo delle crociere. La coppia come vive? Bene, diremmo visto che Costanza dice: “Mi piace molto lavorare con lui”. Oltre ad averlo intorno in casa, se lo tiene anche nel lavoro il nostro Bobone nazionale.
L’intervista
In che maniera a lei e a Christian ha cambiato essere genitori?
«Siamo molto più apprensivi. Scherzi a parte, essendo rimasta incinta pochi mesi dopo la nostra frequentazione, posso dire che la nostra coppia è cresciuta di pari passo con la nostra famiglia».
Segue il calcio?
«Lo accompagno allo stadio quando ci sono le partite fighe, tipo quelle del Derby o della Champions. Prima ero una semplice interista non praticante».
Cosa le piace di più e di meno di suo marito?
«È una persona molto sincera e trasparente, cosa rara da trovare oggi. Il difetto è che, nel dire la verità, manca certe volte di diplomazia».
Di cosa ha paura oggi?
«Che le mie figlie possano stare male. A parte questo, mi spaventa anche prendere l’aliscafo e le giostre. Prima di diventare mamma mi lanciavo anche dal paracadute, ma ora non lo farei neanche sotto tortura. Mi sento responsabile per le mie figlie».
Il tempo che passa la spaventa?
«Fortunatamente non ho ancora vissuto la crisi di mezza età: mi vedo ancora piccola, oltre che molto unita alla mia famiglia e alle mie amiche, a cui chiedo spesso consiglio».
Cosa si augura per il futuro?
«Mi piacerebbe scalare tutti gli scalini che devono essere scalati per rafforzare la mia azienda, che considero la mia terza figlia. Amo molto la mia attività, ci dedico tutto il tempo che penso meriti, e mi piacerebbe che crescesse e diventasse sempre più forte, ma senza fretta. Un passo alla volta».