Nei primi anni 2000, ormai vent’anni fa, Wlady Tallini era una presenza fissa del piccolo schermo. All’epoca gli smartphone non erano ancora arrivati, YouTube era agli albori e delle piattaforme di streaming non c’era traccia. Le canzoni più ascoltate erano alla radio e i tormentoni diventavano virali in tv. Proprio attraverso la televisione, infatti, l’uomo pubblicizzava loghi e suonerie che diventavano prodotti da acquistare a caro prezzo. Oggi che tutto questo sembra solo un lontano ricordo e Wlady Tallini non è più un ragazzo, ha aperto un profilo TikTok.

Da “L’uomo suoneria” a TikTok

“Materazzi ha fatto gol”; “Bella topolona”; “La suoneria del rasoio”; “Virgola, il gattino” e tante altre. Nonostante sembri passato un secolo, sono tutte ancora nella memoria collettiva di chi le ha ascoltate all’epoca. Oggi Wladimiro Tallini, invece, ha aperto un canale TikTok da circa 9.000 iscritti, con cui l’uomo conversa e risponde alle curiosità dei suoi fan. Tra le domande più frequenti c’è proprio quella riguardante i momenti di “notorietà” vissuti e come gestisce l’anonimato in cui è finito.

Non penso di essere proprio passato nel dimenticatoio. La radio e la tv la facevo prima e la faccio ancora. Essere ricordato come quello delle suonerie mi fa anche piacere, ma veramente tanto. E poi scoprire che faccio parte di un periodo dell’adolescenza di tanti ragazzi come voi mi fa piacere e ci sta tutta. L’essere amato e odiato è normale. Spesso anche oggi capita che mi fermino in strada per chiedermi l’autografo”.

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Le minacce di morte a Wlady Tallini: “Apro questa busta e all’interno c’erano i proiettili, oltre ad un foglio A4 tagliato a metà con disegnata una cassa da morto”

Dopo l’avvento delle nuove tecnologie, e soprattutto con l’arrivo dei social, la vita di Wlady Tallini cambiò. Oltre al tramonto delle televendite di suonerie e loghi, l’uomo dovette fare i conti anche con minacce di morte. “Lì mi sono reso veramente conto di quanto la cattiveria possa portare una persona a odiarne un’altra, forse per insoddisfazione, non lo so. Quella è stata la parte che più all’epoca mi ha spaventato, però mi ha fortificato. Sono riuscito a superare quello che non mi aspettavo. Ero un ragazzo come tanti, che un giorno torna a casa e la portinaia gli dice ‘Wladi è arrivato un pacco per te’. Apro questa busta e all’interno c’erano i proiettili, oltre ad un foglio A4 tagliato a metà con disegnata una cassa da morto”.

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