Il ricordo della giornalista sia dell’infanzia, “le suore erano dure”, sia dell’unica esperienza ad un reality show: “Mai più, fui querelata”, l’intervista di Alda D’Eusanio

La giornalista Alda D’Eusanio rilascia una lunghissima intervista per Repubblica e parla di tutto, ma proprio tutto: compresa la vicenda avvenuta al Grande Fratello Vip, quando fu querelata da Laura Pausini dopo aver detto alcune frasi forti sul suo privato. “Quella era una diceria non vera, una di quelle chiacchiere che escono nel nostro ambiente – ammette – tanto è vero che io ho detto ‘pare’, o ‘dicono che'”. Ma non bastò, la cantante procedette per vie legali: “Lei mi ha querelata, all’inizio mi aveva chiesto un milione di euro. Però mi sono tanto scusata e non lo ridirei”.

Quando lanciò queste dichiarazioni shock, fu immediatamente squalificata dal reality con uno di quei provvedimenti irreversibili del Grande Fratello Vip. Laura poi ha provveduto ad agire per vie legali e ha mantenuto la parola, visto che di solito dice “guai a chi tocca mio marito”. Dopo quell’esperienza, Alda ha decido di dire “basta” al mondo dei reality show. “Sì basta. Va bene che sono cretina, ma preferisco essere cretina una volta al giorno e non tutto il giorno”. Tra i tanti passaggi dell’intervista non poteva mancare il ricordo dell’infanzia. “Eravamo poveri, babbo faceva il contadino e ha imparato a leggere e scrivere a 20 anni”.

“Le suore me ne hanno fatte di tutti i colori”

Le umili origini le hanno lasciato però dei bei ricordi: “La mia è stata un’infanzia bella. Noi bambini giocavamo per strada, con gli animali”. Poi arrivò l’istruzione, dopo le scuole medie i genitori la iscrissero al collegio, dalle suore. “È stato uno dei periodi più bui della mia vita. Le suore sono cattive. Io ero una ragazzina un po’ vivace e mi punivano in continuazione, mi mettevano in ginocchio sui ceci o sui fagioli secchi”. I ricordi sono vividi ancora oggi: “Me ne han fatte di tutti i colori. Da una parte ce l’avevo con i miei genitori, mi sentivo molto abbandonata ma era anche l’unico modo per studiare”.

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