Era un’edizione difficile, la 17esima: Alba Parietti e Toto Cutugno conducevano la trasmissione tra format nuovi, poco appassionanti e litigi velati che non passavano inosservati
Una coppia davvero inedita alla conduzione di Domenica In, le liti in diretta erano solo la punta dell’iceberg: Toto Cutugno e Alba Parietti hanno condotto la stagione 1992/1993, esattamente trent’anni fa. Gli ascolti crollarono anche per via del format particolare che caratterizzava la trasmissione in quell’annata: misero in piedi una sorta di talent show per giovani cantanti che, arrivando in fondo alla selezione, riuscivano ad ottenere il pass per un posto al Festival di Sanremo del 1993 con un brano in gara.
Mentre Toto Cutugno e Alba Parietti non entusiasmavano il pubblico, la concorrenza proponeva dei buoni contenuti con Buona Domenica su Canale 5, condotta da Lorella Cuccarini e Marco Columbro. Insieme ai due “litiganti”, vi erano anche Giampiero Galeazzi, per comunicare i risultati di calcio in diretta, e Ugo Gregoretti. A completare il quintetto alla conduzione c’erano anche Giorgio Calabrese e Guglielmo Zacconi. A stagione in corso prese in mano la situazione Jocelyn, regista della trasmissione in quell’annata e ridiede vigore al programma.
Quell’intervista ad Alba Parietti
“Il programma non è granché, sono la prima a dirlo – spiegò in un’intervista la Parietti – ma lavoriamo in una situazione disastrata, in tre posti diversi”. Lei voleva una trasmissione da “meno giochi e più idee”. Forse oggi quei battibecchi e quei dissapori velati avrebbero riscosso sicuramente più audience, ma al tempo non erano ben visti e scoraggiavano i telespettatori a seguire il programma. “Adesso mi sembra che vada molto meglio, abbiamo abolito le squadre, ci sono più ospiti, momenti di discussione. Ma la gente non lo sa, si è disamorata, e magari non ci ha più visto”.
“Io e Toto Cutugno siamo separati in tv a Domenica In”
Spiegando “l’iter” della trasmissione: “Io gioco a fare l’ opinionista, Toto Cutugno mantiene lo stile nazionalpopolare. Siamo separati in tv, era naturale, abbiamo un linguaggio diverso. Ci siamo decisi a prendere questa strada alla sedicesima puntata, così abbiamo perso e acquistato nuovo pubblico, senza che la gente si affezionasse”.