Mauro Coruzzi, in arte Platinette, nella giornata di martedì 14 marzo, è stato colpito da un ictus ischemico. Fortunatamente, è stato soccorso in maniera tempestiva e i medici sono riusciti ad agire immediatamente evitando gravi ripercussioni. “Al momento le sue condizioni sono stabili e sono in corso una serie di accertamenti”, ha dichiarato il suo agente. Sullo stato di salute del personaggio televisivo ne ha parlato anche il giornalista e direttore di Novella2000, Roberto Alessi, spiegando che Platinette non è “mai finito in coma”.
Vedi anche: Claudio Santamaria: “Genitori non siate amici dei figli, sappiate dire di no”
Chi è Platinette?
Nato a Langhirano il 4 novembre del 1955, Mauro Coruzzi è un noto conduttore radiofonico e tv, personaggio televisivo, cantante, attore e doppiatore. A lanciarlo è stato nelle vesti di Platinette, è stato proprio Maurizio Costanzo, scomparso nei giorni scorsi, nel suo omonimo show. Proprio nei giorni successivi alla morte del noto giornalista e autore, Platinette ha partecipato a diversi programmi per rendergli omaggio. Nel corso degli anni, ha condotto Platinissima su Radio Deejay, Bisturi! Nessuno è perfetto in tv ed è apparso spesso sul piccolo schermo in qualità di ospite, giudice e opinionista in trasmissioni come Amici di Maria De Filippi e Buona Domenica, su Canale 5. Dal 2018, è parte del cast fisso di Italia Sì, il programma di Rai 1 condotto da Marco Liorni: la sua ultima apparizione televisiva risale a sabato scorso.
Coruzzi, artista poliedrico e innovativo, ha anche pubblicato diversi libri e inciso alcuni dischi, prendendo parte a due diverse edizioni del Festival di Sanremo.
Che cos’è l’ictus ischemico?
L’ictus ischemico è la forma più frequente di ictus ed è causato dall’ostruzione dell’arteria che porta il sangue ossigenato al cervello, spesso causata dalla formazione di coaguli di sangue. L’ictus che ha colpito Mauro Coruzzi si verifica quando una delle arterie che porta sangue al cervello si rompe o perde sangue. Esiste una variante chiamata transitoria, o TIA, o mini ictus, in cui l’interruzione è temporanea e non provoca conseguenze permanenti e di lungo periodo.
Continua a leggere su Chronist.it