Piero Angela, il noto e amatissimo giornalista, divulgatore scientifico e culturale, conduttore dello storico Quark e di Superquark, è deceduto. A darne la notizia è stato il figlio, Alberto Angela, celebre ricercatore che ha seguito le orme paterne, per mezzo dei social. “Buon viaggio, papà” si legge sui suoi profili ufficiali. E l’Italia intera è rimasta sconvolta nel leggere queste poche parole.

La pagina SuperQuark Rai ha postato, pochi minuti dopo l’annuncio di Alberto, una frase di addio dello stesso Piero Angela. Malato da tempo e avanti con gli anni, evidentemente sentiva che la sua dipartita era prossima e ha voluto lasciare un messaggio ai milioni di persone che lo hanno amato e seguito:

Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.

Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano.

Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.

È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.

A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.

Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.

Un grande abbraccio

Piero Angela

Il post apparso questa mattina sul profilo di Superquark

Si è spento a 93 anni, a Cagliari. Nato a Torino il 22 dicembre 1928, aveva festeggiato da poco un importante anniversario: 70 anni in Rai. Anni in cui aveva portato la cultura, l’amore per la bellezza, per la storia, per la scienza. L’apertura mentale e la curiosità verso le nuove scoperte. Con una classe e un’eleganza senza eguali, Piero Angela aveva portato in Italia quella forma di programma televisivo british, non solo nel format, ma anche nello stile, nell’ironia, nella classe innata.

Piero Angela non ha mai smesso di condurre le sue trasmissioni, spesso coadiuvato da altri studiosi e divulgatori, come il professor Alessandro Barbero, presenza costante nei suoi programmi come consulente storico.

Chi era Piero Angela

Fin da piccolo, Piero Angela ha coltivato la sua passione per la cultura, l’arte e la scienza. Curioso di tutto, divorava libri a prescindere dall’argomento. Suo padre Carlo fu nominato Giusto tra le nazioni per aver salvato numerosi cittadini ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Una volta diventato giornalista, ottenne il suo primo incarico alla radio, per poi passare al telegiornale con l’avvento della TV. Sempre in Rai. E del resto, allora non c’era altro. Siamo a metà degli anni Cinquanta.

Negli anni ’70 inizia la sua carriera come divulgatore scientifico prima con Destinazione Uomo e poi nel 1980 con Quark, diventato poi SuperQuark. Da lì non c’è persona in Italia che non sappia chi era Piero Angela, che non apprezzi il suo operato, che non rispetti la sua figura, che non intoni, anche per scherzare con gli amici, il tema musical di Quark quando qualcuno si produce in spiegazioni di qualsiasi tipo.

Riservato e allo stesso tempo personaggio pubblico, ebbe un solo amore, durato ben 65 anni: sua moglie Margherita Pastore, che era una ballerina classica alla Scala di Milano. “Ho avuto un colpo di fulmine, ma è accaduto in un’epoca nella quale ci si dava ancora del lei. L’ho conosciuta alla festa di un’amica, lei aveva 18 anni e io 24, mi sono messo a suonare il pianoforte e ci siamo innamorati”.

Lei lascerà la danza per seguirlo, per incoraggiarlo, per supportarlo. Staranno insieme per tutta la vita, avranno due figli: Alberto, naturalmente, e Christine, più schiva e lontana dai riflettori. “Ho ancora un senso di colpa per avere interrotto, per seguirmi, la sua carriera nel mondo della musica nel quale era una giovane promessa”, dichiarò Angela in una recente intervista. “Però lei mi ha sempre detto di essere stata felice. Ancora oggi abbiamo, l’uno verso l’altra, molto amore e rispetto e tolleranza”.

Piero Angela, come spesso accadeva allora, divenne presto giornalista e iniziò a lavorare. Non si laureò mai, ma ottenne in seguito ben 8 lauree ad Honoris Causa. Eccellente pianista jazz, prima che il lavoro lo assorbisse completamente, si esibiva nei locali torinesi.

Il suo sorriso, la sua voce pacata e le espressioni educate e ficcanti ci mancheranno terribilmente. Una classe come la sua non conosce eguali.

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