Antonio Binarelli conosciuto come Tony Binarelli appassionato da sempre di magia e del regista Federico Fellini. Prima di diventare un mago però, per 14 anni è stato un impiegato. Infatti decise poi di mollare tutto e dedicarsi completamente a quello che per lui era la sua vita: la magia e l’illusionismo. È stato un mago e personaggio televisivo. Un volto particolarmente noto nella televisione degli anni ’80. È deceduto dopo una lunga malattia presso l’ospedale Pertini di Roma, all’età di 81 anni. Ha esordito in televisione nel 1972 e nello stesso anno, ha preso parte ad uno sceneggiato Rai, Serata al Gatto Nero, interpretando il ruolo di sé stesso. Raggiunge la popolarità prendendo parte a Rally canoro e successivamente nel programma Domenica In, condotto da Corrado.

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In un’intervista rilasciata a Fanpage, Tony Binarelli si racconta

In un’intervista rilasciata a Fanpage, Tony Binarelli si è lasciato andare ad alcuni racconti in merito alla sua vita privata e alle sue passioni tra cui la stima verso Federico Fellini:“Aveva una grande passione per la magia e disse ad una attrice, mia amica, che gli sarebbe piaciuto conoscermi. Ci incontrammo a una cena. Mi chiese di fargli vedere qualcosa. Presi un mazzo di carte e lui cominciò a spostare un tavolino, poi cambiò una luce, riposizionando le sedie e mi disse: ‘Adesso fai il tuo gioco’. Io gli chiesi il motivo di quello strano comportamento e lui mi spiegò: ‘Io voglio godere al massimo del tuo personaggio. Ti ho creato la scenografia affinché tu possa essere valorizzato”. Inoltre, facendo accenno alla sua malattia,disse di aver molta paura: “Arrivare a non capire più niente, perdere il proprio spirito”. Toccando invece la sfera privata, Tony era sposato con Marina Perin, conosciuta a 19 anni: “Negli anni ’60, ero a una festa a casa di amici, dove facevo i giochi di prestigio. Ho conquistato mia moglie indovinando il suo numero telefonico. Il giorno dopo le ho mandato tante rose quanto era la somma delle cifre che componevano il suo numero. E da lì è cominciato quello che dura ancora oggi”.

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