Antonello Falqui, nato a Roma nel 1925 e deceduto nella Capitale nel 2019, oggi avrebbe compiuto 98 anni. E’ stato un autore televisivo, considerato il Re del varietà e regista televisivo. Figlio del noto scrittore e critico Enrico Falqui.
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Carriera di Antonello Falqui
Inizialmente si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza. Ma come spesso accade per menti geniali del suo livello, si rende presto conto che la propria strada è un’altra. Infatti, da sempre appassionato di cinema, decide di iscriversi al corso di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma. Subito dopo inizia la sua carriera tutta in ascesa. Lavora come aiuto regista accanto a Curzio Malaparte. Nel suo film Cristo proibito. Nel 1952 entra in Rai, a via Mecenate, a Milano. E lì lavora come regista per diversi documentari. Ma più tardi, nel 1957, è regista del varietà Il Musichiere. Gioco musicale a quiz. Andato in onda dal 1957 al 1960. Ideato e scritto da Garinei e Giovannini, composto da 90 puntate e condotto da Mario Riva. Antonello Falqui da quel momento consacra la sua carriera. E riscuote subito un enorme successo.
Dal 1958, per quattro edizioni, è regista per un altro varietà televisivo Canzonissima. Ideato e scritto sempre da Garinei e Giovannini. Altre quattro edizioni di Studio uno, ideato e diretto dallo stesso Antonello Falqui con la collaborazione di Guido Sacerdote. Altre collaborazioni di spessore come Lina Wermuller, Castellano e Pipolo e Dino Verde. Ha diretto altri due varietà come Teatro 10 e Milleluci. Tantissimi mostri da palcoscenico sono passati nei suoi programmi. Tra cui Paolo Villaggio e Gigi Proietti. Gianni Morandi, Raffaella Carrà, Gino Bramieri, Mina e Alberto Sordi. Adriano Celentano e Walter Chiari. Le immancabili Gemelle Kessler con i loro indimenticabili balli ideati da Don Lurio. Cantavano sotto le note di Da-Da-Un-pa e La notte è piccola. Antonello Falqui ha lasciato un segno indelebile negli anni d’oro della televisione.