Sembrava una disciplina innocente e adorabile, ma dietro la pratica del Puppy Yoga potrebbe esserci un risvolto totalmente negativo e illegale. Questa disciplina, che prevede esercizi di yoga in compagnia di cuccioli di cane, è stato vietato in Italia con una nota del Ministero della Salute.

Puppy Yoga, cos’è la disciplina e perché è una pratica illegale in Italia: la nota del Ministero

La motivazione del Ministero della Salute è stata forte e chiara: tutelare la salute e il benessere dei cuccioli. Secondo l’Accordo Stato Regioni sugli Interventi Assistiti con Animali, gli animali coinvolti in queste attività devono essere adulti. I cuccioli, ancora troppo fragili, non dovrebbero essere sottoposti a stress come viaggi, incontri con estranei e rumori forti. A tal proposito, l’associazione Lndc Animal Protection aveva già sollevato dubbi sulla pratica, denunciando un possibile sfruttamento degli animali per fini commerciali. I cuccioli, spesso provenienti da allevamenti, venivano “affittati” per le sessioni di yoga, rischiando di subire traumi e stress.

Le denunce

Le denunce parlavano di cuccioli utilizzati anche prima delle otto settimane di vita, come previsto dalla legge. L’associazione Lndc Animal Protection, con la Presidente Piera Rosati, aveva sottolineato che, “a quell’età, i cuccioli dovrebbero stare in un ambiente tranquillo e protetto, sotto la guida della madre, che può insegnare loro a socializzare correttamente e ad affrontare il mondo esterno con sicurezza”. Tuttavia, il divieto del Puppy Yoga rappresenta un passo importante per la tutela degli animali. È fondamentale ricordare che i cuccioli non sono giocattoli, ma esseri viventi che meritano rispetto e cura.

Cosa fare se si incontrano cuccioli in situazioni sospette?

Se si notano cuccioli in condizioni di disagio o utilizzati in contesti che potrebbero essere dannosi per il loro benessere, è importante segnalare il caso alle autorità competenti. In conclusione, la moda del Puppy Yoga è stata bocciata proprio per tutelare i cuccioli. È importante diffondere consapevolezza su questo tema e ricordare che il benessere animale deve sempre essere una priorità.