Al China Open il giovane campione sta cercando di mantenere la concentrazione sul tennis, ma l’incubo del ricorso della WADA lo insegue

Per Jannik Sinner si riapre l’incubo doping: “Sono deluso, innocenza già dimostrata”. L’azzurro si trova a fronteggiare una delle sfide più difficili della sua carriera, e questa volta non si tratta solo di una partita di tennis, ma di un ricorso legale legato al caso di doping che lo coinvolge. Il numero uno del mondo ha espresso chiaramente la sua amarezza e delusione per la decisione della WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) di appellarsi al TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport), contestando l’assoluzione ottenuta in merito al caso Clostebol. Questo farmaco, trovato accidentalmente sul suo corpo, ha gettato un’ombra sulla sua carriera e sulle sue prestazioni.

Sinner ha più volte ribadito la sua innocenza e la volontà di continuare a collaborare per dimostrarlo, ma il peso della situazione si fa sentire. La pressione è alta, e l’incertezza legata al suo futuro sportivo si riflette nelle sue espressioni e nel suo comportamento in campo. Come ha spiegato durante una conferenza stampa dopo la vittoria contro Roman Safiullin al China Open, il giovane campione sta cercando di mantenere la concentrazione sul tennis, ma l’incubo del ricorso della WADA lo segue costantemente.

Per Jannik Sinner si riapre l’incubo doping: “Sono deluso, innocenza già dimostrata”

“Non è molto semplice, ma non posso controllare tutto”, ha ammesso, mostrando una maturità che va oltre i suoi anni. Il caso Clostebol è diventato un fardello per Sinner, che deve destreggiarsi tra le udienze e il tennis professionistico ai massimi livelli. La sua determinazione però non vacilla: “Nella mia testa so che non ho fatto niente di male, nulla di sbagliato”.

Sinner ha già affrontato tre udienze e ogni volta è stato scagionato, il che gli dà speranza che il TAS confermi l’assoluzione. Tuttavia, il peso psicologico è evidente, e Sinner non nasconde il suo stress, soprattutto ora che il ricorso al TAS è ufficiale.

Per Jannik Sinner si riapre l’incubo doping: “Sono deluso, innocenza già dimostrata”

La vicenda continua a suscitare interesse nel mondo sportivo e legale. Giovanni Fontana, avvocato esperto di questioni giuridiche legate al doping, ha dichiarato in un’intervista che la tesi di Sinner è credibile e che l’azzurro potrebbe ottenere l’assoluzione definitiva anche al TAS. “Se ci sono le prove che l’utilizzo del farmaco è stato fatto da un altro soggetto e che Sinner non sapeva niente e non ne poteva sapere niente, ci sono buone possibilità per ottenere l’assoluzione anche di fronte al TAS”, ha affermato Fontana, sottolineando la complessità del ruolo della WADA nel cercare di uniformare le sentenze a livello globale.

Per Sinner, questo è un momento critico non solo per la sua carriera, ma anche per la sua reputazione. Sebbene sia convinto della propria innocenza, l’incertezza legata al processo d’appello lo accompagna costantemente, e il suo atteggiamento riflette la tensione di un giovane atleta che si trova a lottare contro forze al di fuori del campo da gioco.

(Foto Rai)

Continua a leggere su Chronist.it