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“Denis Bergamini non si è suicidato”: chiesti 23 anni per l’ex fidanzata Isabella Internò

Chiesti 23 anni per l'ex fidanzata di Denis Bergamini

Chiesti 23 anni per l'ex fidanzata di Denis Bergamini: è accusata di omicidio volontario. Secondo i pm non si è suicidato

Secondo i pm, l’ex calciatore del Cosenza è stato soffocato, prima di essere investito

Sono passati quasi 35 anni da quel maledetto 18 novembre del 1989, quando Denis Bergamini, ex calciatore del Cosenza, venne ritrovato senza vita lungo la Statale 106 a Roseto Capo Spulico.
Dopo anni di indagini e di sospetti, i pubblici ministeri della Procura di Castrovillari hanno avanzato una richiesta di condanna a 23 anni di reclusione nei confronti di Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore.

La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti.
La richiesta è stata formulata dal pm Luca Primicerio, affiancato dal procuratore di Castrovillari Alessandro D’Alessio a conclusione della requisitoria iniziata ieri. L’imputata era assente.

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Cosa è successo a Denis Bergamini?

Inizialmente il decesso – che si riteneva essere dovuto all’investimento da parte del camion guidato da Raffaele Pisano – fu considerato un suicidio.
Tuttavia, nel 2017, alla luce delle analisi dei periti medico-legali che la attribuirono a una “asfissia meccanica violenta”, la tesi fu rivista.
Per questo motivo, Isabella Internò, ex fidanzata di Denis Bergamini, oggi è accusata di omicidio volontario.

In occasione della requisitoria dei pubblici ministeri della Procura di Castrovillari presso il Tribunale di Cosenza, il pm Luca Primicerio ha ricostruito quanto accaduto.
Il magistrato ha confermato che le versioni fornite ai tempi dall’ex ragazza e dal conducente dell’autobus fossero false.
“I periti medico-legali che hanno effettuato nel 2017 gli esami sul corpo di Bergamini ci dicono che il calciatore è stato vittima di una asfissia meccanica violenta, prima che il camion di Raffaele Pisano lo sormontasse. Quindi le versioni di Internò e Pisano sono false. Bergamini era già morto prima che il camion arrivasse”.

“Bergamini soffocato con una sciarpa o con un sacchetto”

Primicerio ha poi continuato spiegando come, secondo gli esami fatti nel 2017, la morte di Bergamini non sia riconducibile a un investimento. “Nel 2017 sono stati fatti 101 prelievi e i periti hanno condiviso tutte le attività, anche quella sull’esame della giocoforina. Tutti gli esami dei periti parlano di compatibilità del corpo di Bergamini con asfissia di compressione con un mezzo soft, probabilmente una sciarpa o un sacchetto che può non lasciare segni sul collo”.

Mentre oggi i pm si sono occupati di ricostruire i fatti, domani toccherà invece alla posizione dell’imputata Internò.

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