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Di Canio demolisce Theo e Leao: “Ai miei tempi li avrebbero attaccati al muro e presi a cazzotti”

"Se una cosa del genere succede al dopolavoro…" [VIDEO]

Di Canio demolisce Theo e Leao: "Ai miei tempi li avrebbero attaccati al muro e presi a cazzotti.

L’atteggiamento dei due milanisti Theo Hernandez e Leao durante il cooling break di Lazio-Milan non è sfuggito alle critiche di molti, tra cui un furioso Paolo Di Canio

Il rifiuto di Theo Hernandez e Leao di condividere insieme ai compagni il cooling break durante Lazio-Milan ha fatto indispettire una buona fetta degli addetti ai lavori e tra questi anche un critico Paolo Di Canio che ha pubblicamente demolito i due durante una diretta su SkySport. E lo ha fatto usando come termine di paragone il “dopolavoro”. Pensando a cosa sarebbe potuto accadere in una partitella di calcetto tra amici che pagano 10 euro per affittare il campo per qualche ora.

La controversia sarebbe partita dal rifiuto dei due calciatori a partecipare, insieme ai compagni e all’allenatore Fonseca, alla pausa dissetante, che si tiene durante ogni partita di calcio per contrastare il caldo. Un gesto di dissenso clamoroso nonostante le (deboli) giustificazioni di entrambi: “Eravamo entrati da un paio di minuti e non avevano bisogno di bere.”

“Delegittimazione”

Dissenso tra l’altro rivolto quasi unicamente nei confronti dell’allenatore che li ha lasciati in panchina nei primi minuti di gioco. Una “delegittimazione” bella e buona, come specificato dall’ex Lazio e West Ham che ha riscosso, durante il Club di Sky, il consenso di tutti in studio (Caressa, Bergomi, Del Piero, Bucciantini, Balzaretti e Fabio Capello). Una posizione forte quella di Di Canio in netta contrapposizione con quella del club e del tecnico rossonero che hanno successivamente ribadito la versione di Leao e Theo. Quest’ultimo, per gli ospiti in studio, colpevole doppiamente se si tiene conto del fatto che molto spesso è proprio lui a scendere in campo con la fascia da capitano.

“Adesso sento i buonisti dire che sono sono ragazzotti così… di 8 milioni! Al Milan!” Ha riferito con biasimo l’opinionista, concludendo con un singolare paragone. “Se una cosa del genere succede al dopolavoro… anche coi miei amici che stiamo cazzeggiando e stiamo lì a giocare, se uno si mette lì con la pancia in disparte io gli dico: ao’ che stai facendo ma vieni qua tra di noi. E si paga 10 euro per il campo… adesso non voglio fare populismo ma questa cosa è una vergogna.”

La cosa che ha fatto più irritare Di Canio è stata, però, la sfacciataggine dimostrata dai due calciatori che hanno assistito al cooling break dalla parte opposta del campo. Cosa che ha stupito e infastidito persino Bergomi, sempre molto diplomatico riguardo a vicende come questa. “Il capitano si mette là a parlottare, come a dire: ma vedi questo…” Ha continuato Di Canio. “È delegittimazione! Il mister, i compagni di squadra declassati da quell’atteggiamento ai miei tempi li avrebbero attaccati al muro e presi coi cazzottoni. Questa è una vergogna! È un modo per delegittimare.”

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