Furia è l’eroe a quattro zampe che, nel telefilm Furia cavallo del West, ha tenuto incollate allo schermo intere generazioni con il suo manto nero e l’animo selvatico. Le prime serie televisive di successo, che avevano come protagonista un bambino e il suo legame con l’altro amico a quattro zampe, un cane, come “Lassie” e “Le avventure di Rin Tin Tin“, ispirarono nuovi show che sostituivano l’animale con un cavallo.

Come ad esempio ne “Le avventure di Campione” o “Frida” che durarono però solo una stagione e non ebbero niente a che vedere con il grande successo di “Fury“, titolo originale della serie americana poi ribattezzata con “Brave Stallion“. A parte per Frida, tutte queste serie hanno in comune anche il fatto che il bambino protagonista sia orfano di almeno un genitore. Stessa cosa per Joey, il ragazzino dodicenne adottato da Jim, in Furia cavallo del West. Il telefilm non ha avuto molte repliche ma era una serie che assicurava dinamismo, avventura e intratteneva. In quel periodo tutti avremmo voluto cavalcare un cavallo come Furia.

Furia è l’eroe a quattro zampe che si fa cavalcare solo dal suo inseparabile amico Joey con il quale vive tante avventure superando molti ostacoli: affrontando ladri, rapinatori, truffatori e banditi di ogni tipo. Ma non solo, la serie ci mostra: le gare ippiche, i temi giovanili, di caccia, di sicurezza della pistola, prevenzioni incendi e tanto altro. Inclusi i bei momenti di allegria e svago per i due “migliori amici”, come i bei pic-nic tra le valli e i canyon, e i divertimenti al Ranch. Joey e Furia condividono tutto.

L’ambientazione e la celebre sigla

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Furia cavallo del West, o Furia, è una serie televisiva statunitense trasmessa per la prima volta dalla NBC, a partire dal 1955. La prima distribuzione della serie in lingua italiana avvenne attraverso la TV Svizzera dal 1°novembre del 1966, con il nome Furia. L’anno seguente lo show approdò sulla Rai e a metà degli anni Settanta l’emittente nazionale mandò le repliche con il nuovo titolo, “Furia cavallo del West“, e dal 1977 venne trasmesso sulla Rete 1, l’equivalente di Rai 1.

A rendere immortale la serie è anche la celebre sigla, ancora oggi piuttosto conosciuta e diffusa. La scrisse Luigi Albertelli insieme ai fratelli De Angelis e la cantava Mal. Quest’ultimo ha sempre ricordato con un certo dissapore quella sigla e quello show, dopo il quale veniva identificato ormai solo come “quello che canta le sigle per ragazzini…“, come lui stesso ammise. Inoltre aggiunse: “Quel cavallo mi sta rovinando la vita...”.

La serie era ambientata nel selvaggio West, presso il Broken Wheel Ranch di proprietà di Jim Newton, interpretato da Peter Graves. La storia ruota attorno all’amicizia tra il celebre equino, Furia, e Joey Clark Newton, figlio adottivo di Jim, interpretato da Robert Diamond.

Furia cavallo del West: l’eroe a quattro zampe

Il nome del cavallo era Highland Dale, fu scoperto a soli 18 mesi di vita da un addestratore di cavalli per film, il noto Ralph McCutcheon, in una fattoria del Missouri. Ralph, che aveva la fama di un uomo che sembrasse “parlare con gli animali“, chiamò l’equino Beaut. Nato il 4 marzo del 1943, il cavallo ha vissuto fino a 29 anni, di cui ben 25 passati sui set Hollywoodiani. Il padre dell’animale era Liberty Dale e la madre Marian HighlandSirLiberty Dale. Furia è stato un cavallo speciale e lo si comprese già dalla nascita dato l’insolito pelo nero, in contrapposizione con la sua discendenza che aveva il pelo marrone.

L’animale non è mai stato castrato, era descritto come uno stallone americano, registrato come American Saddlebred. Il celebre equino pesava circa 1000 pounds, l’equivalente di più di 453 chili. Mangiava trenta chili circa di mangime ogni giorno.

Il primo ruolo sul set dello stallone nero avvenne ne “Il ritorno del Wildfire“, del 1948. La straziante scena finale consacrò il cavallo a Hollywood. I primi effetti si ebbero sul costo che veniva richiesto a settimana per garantirsi le prestazioni del celebre equino: ben 5mila dollari. Gli Studios se le assicurarono per circa 250mila dollari. Tra i tanti lavori, il cavallo lo ricordiamo apparire anche in: Rin Tin Tin, Lassie, Bonanza e The Monkees. Tra gli altri film interpretati da evidenziare “Il Gigante“, con Elizabeth Taylor e James Dean.

L’addestramento

Per addestrarlo McCutcheon si serviva di carote come segno di ricompensa. L’istruttore usava 10 parole chiave associate ad azioni specifiche a seconda della scena da girare. Nei ciak più pericolosi il set si serviva di quattro controfigure.

Alcuni registi della serie dissero che Furia avrebbe benissimo potuto giocare “a baseball“. Infatti il cavallo rincorreva la palla sul campo ovunque essa andasse, per poi riportarla a casa base. McCutcheon lo addestrò in merito. Per farlo scattare e fargli recuperare la palla gli diceva: “Va bene, Beaut, Go!“. E l’animale correva all’impazzata.

Quando l’addestratore gli diceva di guardare “sopra la spalla“, il cavallo si fermava e guardava dietro. I registi del telefilm furono sbalorditi e dissero che non avrebbero mai potuto scoprire come avesse fatto Ralph ad addestrarlo in quel modo, tuttavia “era incredibile!“.

I premi e il ritiro

Dopo le prestazioni cinematografiche del Highland Dale si ritirò insieme al suo addestratore a Santa Clarita, in California, al San Canyon Ranch. L’animale aveva accesso libero alla piscina di Ralph. Quest’ultimo aveva anche uno yacht il cui nome era proprio “Furia“. Il celebre equino ha vinto anche un Patsy Award, riconosciuto come il premio Oscar degli animali. Nel 1958 arrivò secondo per “Selvaggio è il vento“, per “Fury” ottenne il terzo posto nel 1960 e 1961, tuttavia vinse nel 1955 per “Colt Zingaro“.

Purtroppo in vecchiaia il cavallo dovette combattere l’insorgenza di un disturbo respiratorio causato dal fieno polveroso. La malattia era legata all’azione di sollevamento della gabbia toracica dovuta proprio al fatto che il fieno necessitava di essere bagnato prima di essere consumato. L’animale è morto a Rancho Maria, nei pressi di Los Angeles, in California.

Furia cavallo del West: la razza del cavallo, l’anno d’arrivo in Italia, il cantante Mal

Furia cavallo del West è una serie televisiva di 114 episodi, con protagonista lo stallone nero. Era un cavallo di razza morello. Il telefilm approdò in Italia nella seconda metà degli anni Sessanta. A rendere celebre la serie è stata soprattutto la sigla cantata da Mal. Il cantante non ha mai fatto mistero della propria “avversione” verso lo show che gli aveva negato tantissimo lavoro. “Quando mi proposero Furia dovetti accettare – all’epoca Mal era sotto contratto con “La Ricordi” – Dopo averlo fatto non mi invitavano più a fare le serate nei locali, né mi richiedevano come ospite nei programmi del sabato sera“. Lo vedevano come “quello che canta le sigle per ragazzini…“. Sarà anche per “ragazzini“, ma quella sigla resterà per sempre nei nostri cuori.