Quando uno scherzo, di Paperino in questo caso, non riesce bene o come si era progettato… Fabrizio P., operaio di Cremona, è andato incontro a 9 anni di guai giudiziari per colpa di uno scherzo con Paperino protagonista. “Da nove anni non mi do pace. E tutto per uno scherzo innocuo. Avevo risarcito Stefano, ma lui è andato avanti, questo mi dispiace“.
Stefano F. era un amico di Fabrizio e parlare al passato è molto realista visto che la burla non l’ha mandata giù proprio per niente. La fine dell’amicizia è stato solo l’inizio delle delusioni e reazioni a catena che si sono innescate nella vita del mittente. A insaputa di Stefano, l’autore dello scherzo aveva deciso di abbonarlo alla rivista a fumetti “Disney 313“.
313 come la mitica decappottabile di colore rosso e blu di Paperino. La rivista è dedicata al rapporto tra il personaggio di fantasia e la sua auto. Probabilmente Fabrizio avrà sorriso sin quando non è arrivato il primo sollecito di pagamento dalla De Agostini verso il suo amico.
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Tutto è iniziato nel 2013

Stefano ha così presentato nel 2013, anno in cui tutto è iniziato, una denuncia contro ignoti. Non ci è voluto poi così tanto a risalire al “colpevole” visto che Fabrizio aveva avviato l’abbonamento chiamando dal suo stesso smartphone. Il risarcimento di 1000 euro, pari al costo dell’abbonamento, non sono bastati per chiudere la faccenda.
Procedimento davanti al giudice dell’udienza preliminare quindi, con accusa di sostituzione di persona. Fabrizio ha così dovuto rivolgersi a un avvocato. Tuttavia, con scarse possibilità economiche, ha deciso di presentare una istanza per ottenere il gratuito patrocinio. Patteggiamento di 3 mesi di reclusione, pena sospesa.
Oltretutto ha versato ulteriori 600 euro a Stefano per le spese legali. Il caso però non era ancora chiuso perché dopo che la Guardia di Finanza ha esaminato la sua istanza per il patrocinio gratuito, si è accorta dell’incongruenza tra i lavori dichiarati da operaio e quelli contrassegnati al momento della compilazione. Due invece che tre.
Falsa autocertificazione: nuovo procedimento e niente condizionale, beneficio di cui ha già goduto per lo “scherzo di Paperino“

Quindi autocertificazione falsificata, viziata da una mancanza molto importante: grazie a questa, si è evinto che Fabrizio non avrebbe avuto diritto alla difesa gratuita. Altro procedimento per falsa autocertificazione per Fabrizio che stavolta veniva difeso dall’avvocato Santo Maugeri: patteggiamento a 10 mesi, pena sospesa. Il caso però paradossalmente non era ancora chiuso.
Fabrizio non aveva diritto alla condizionale in quanto non poteva più godere del beneficio, già usufruito per lo scherzo di Paperino. La Corte d’Appello di Brescia ha impugnato la sentenza dinanzi alla Cassazione di Roma e poi il fascicolo è tornato a Cremona: restavano 10 i mesi di patteggiamento ma senza condizionale.
L’avvocato Maugeri ha ottenuto però con successo la tramutazione della pena in lavori di pubblica utilità. Stavolta sì, il caso è chiuso. Ma sono passati ben nove anni. “Potrebbe lavorare nel verde pubblico oppure nella manutenzione delle strade” ha detto il legale di Fabrizio. “Sperando che non incontri una 313. Battuta a parte, il mio assistito è senza parole”, ha aggiunto Maugeri, scherzando. Forse non è più il caso di scherzare in questa storia però…