Che vita è quella di un uomo che ha il pene sul braccio? Sicuramente non una comune. La sua storia è talmente bizzarra che è finita anche su Real Time. Si chiama Malcom MacDonald e ha raccontato il suo calvario al The Mirror. Nel 2010 fu vittima di una “grave infezione” del sangue e fu costretto a farsi amputare l’organo riproduttivo. I medici avevano optato per ricostruirgli il pene tra le gambe, ma a causa della mancanza di ossigeno nel sangue (dovuto alla malattia), sono stati costretti a seguire la strada alternativa: da allora, Malcolm vive con un pene da sei pollici sul braccio.
Come spiegato dal dottor David Ralph, che lo ha tenuto in cura, MacDonald è stato operato nel 2016 e avrebbe dovuto attendere almeno due anni prima che il pene artificiale ricostruito venisse spostato in zona inguinale. Nell’atto pratico, l’operazione è consistita nel prelevamento della pelle dal braccio sinistro per arrotolarla fino a formare un pene, attraverso i propri vasi sanguigni e nervi. Ralph e l’equipe che ha curato Malcom, hanno creato un’uretra, installando due tubi gonfiati con pompa manuale, con la funzione di permettere un’erezione meccanica al protagonista di questa vicissitudine.
La nuova operazione
Non basta la sfortuna di quanto capitatogli. Infatti, tra posticipi per l’intervento a causa di un’attesa medica più prolungata, la pandemia con i relativi lockdown, l’operazione, che doveva essere eseguita anni addietro, è stata posticipata a pochi mesi fa. Malcom oggi ha 47 anni. Ha sofferto a lungo per questo disagio, ma è felice del risultato ottenuto. I medici sono riusciti a completare l’operazione, spostando il pene nella zona consona. “Quando ho guardato in basso, non potevo credere ai miei occhi”, ha detto felice dopo il risultato finale.
Ma come è stato vivere con questo disagio sino ad ora? “Non ne parliamo, provate a immaginare cosa voglia dire vivere in queste condizioni”. L’estate “magliette lunghe”, e sicuramente “larghe”. La notte “è un incubo, non ti abitui mai”. Anche la comunissima azione di strofinarsi la fronte, di grattarsi, diventa motivo di disagio. In pubblico? “Amici selezionati”. Insomma: un inferno, ma oggi finalmente anche Malcom può tornare a sorridere.
