La storia di Edipo è nota a tutti: la “favola nera” dell’uomo condannato da un destino tragico a sposare sua madre e uccidere suo padre ha ispirato grandi capolavori, come la famosa tragedia teatrale di Sofocle, e notissime teorie psicologiche, come quella del Complesso di Edipo di cui parla Sigmund Freud.
Negli ultimi giorni è salita alla ribalta della cronaca una vicenda dalla stessa portata tragica e che ha con la storia di Edipo un elemento in comune. A riportarla è “prima Chivasso”, quotidiano locale della provincia di Torino.
È stata raccontata alla redazione direttamente dalla voce tremante di uno dei protagonisti, “Andrea” (nome di fantasia). L’uomo ha esordito in questo modo: “Immagino che questa storia sia difficile da credere, ma è tutto vero. Avevo dei sospetti, ma non avrei mai immaginato che sarebbe finita così. Ora sono su di un cestello, a 32 metri da terra, e vi assicuro che ho voglia di buttarmi di sotto e farla finita.”
Il racconto di Andrea
Tutto ha avuto inizio lunedì, quando l’uomo, operaio in un cantiere, è dovuto rientrare a casa poco dopo essere uscito per andare al lavoro: si era infatti accorto di aver dimenticato a casa dei medicinali importantissimi per la sua salute e che secondo la prescrizione andavano presi ogni giorno.
“Io lavoro spesso in trasferta, fuori regione – racconta – e mercoledì sera, dopo cena, ero uscito di casa per raggiungere la sede del cantiere (a più di cento chilometri da qui) in modo da essere puntuale al mattino.
Durante il viaggio, però, mi sono accorto di aver dimenticato a casa le medicine salvavita che prendo da tempo, e così sono tornato indietro, verso Chivasso” ha proseguito l’uomo.
“Ho parcheggiato sotto casa e, alzando la testa, li ho visti sul balcone: lei era mezza nuda, e nostro figlio 19enne con lei. Ho iniziato ad urlare e loro sono corsi in casa chiudendosi dentro. Fuori di me ho subito chiamato il 112, e sono rimasto per un’ora e mezza in attesa della pattuglia.“
Andrea è poi riuscito a rientrare nella sua casa soltanto grazie all’arrivo dei militari, a cui per le scale ha confidato il proprio shock per la scoperta agghiacciante:
“I carabinieri arrivavano da fuori città, non mi ricordo da che Stazione, e ho raccontato loro cosa fosse successo. Sono riuscito ad entrare in casa solo grazie ai militari, ho preso le medicine e me ne sono andato. Ah, quando sono sono uscito di casa e andavo verso l’ascensore, ho sentito mia moglie dire a mio figlio “Ci ha scoperti”, ed allora mi è davvero caduto il mondo addosso. In quella casa non voglio più tornare, chiederò ospitalità ad un amico: quello che è successo è impossibile da sopportare.
Subito dopo, solo in macchina, ho anche pensato di andare in azienda ed impiccarmi al carro ponte.
Io sono sempre via per lavoro e onestamente avevo qualche sospetto, ma mai avrei pensato che potesse essere vero.”
