L’amore provato per gli animali, per molti padroni di cani, gatti ecc, è praticamente paragonabile a quello per altri uomini, se non addirittura maggiore. In molti casi, infatti, vediamo persone comportarsi con i proprio animali, come si comporterebbero con un figlio. Tuttavia, al New York Times, è giunta una domanda di una lettrice, che ha rivelato che il proprio fidanzato preferirebbe salvare il proprio gatto anziché uno sconosciuto, se entrambi stessero affogando. La donna, dunque, si è chiesta se il comportamento del proprio partner sia da considerarsi “sano” o moralmente sbagliato.

“Il mio fidanzato sceglierebbe di salvare il gatto anziché uno sconosciuto”

“Io e il mio fidanzato stavamo parlando di proteggere la vita umana e lui ha detto che non crede che la vita umana valga necessariamente di più di altre. Per esempio, ha dichiarato che se uno dei nostri gatti stesse affogando accanto a una persona sconosciuta e potesse salvarne solo uno, sceglierebbe il gatto. È moralmente sbagliato?” A rispondere al quesito, è stato il filosofo Appiah. “È stato chiesto a centinaia di persone di immagine cosa avrebbero fatto se il loro animale avesse corso di fronte a un autobus nello stesso momento di un turista”.

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La risposta del filosofo

Possono salvarne solo uno, l’altro morirà. Ciò che lo psicologo Richard Topolski e i suoi colleghi hanno scoperto è che circa il 40% avrebbe scelto il proprio animale. E se la scelta fosse tra l’animale e uno sconosciuto proveniente dalla stessa città? I numeri sono calati di pochi punti percentuale. Un cugino distante? Un quarto delle persone mette ancora l’animale al primo posto. Non un animale qualsiasi però, ma il proprio”. Secondo il filosofo, preferire il proprio gatto ad uno sconosciuto, come nel caso del fidanzato della scrittrice, “si potrebbe considerare un fatto molto umano”.

Ma sì, è davvero sbagliato (e in alcuni casi anche illegale). Quegli sconosciuti avevano vite ricche di emozioni, progetti a lungo e breve termine, grandi e piccoli. Probabilmente erano parte dei progetti di altre persone, delle loro emozioni. Avevano amici, colleghi, parenti, dipendenti, forse uno sposo o un compagno. La loro morte avrà un grande effetto e si propagherà come i cerchi nell’acqua”. Alla fine, conclude: “Non sto dicendo che il tuo fidanzato ha sbagliato, o è marcio. La domanda più importante, per te, è la seguente: se dovesse scegliere tra te e uno dei gatti, dovrebbe davvero pensarci su?”.

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